ME.AND.I

Tempo di eucalipto.


Che cazzo guardate? Cosa c'è da guardare? Sì, ho il muso lungo e nessuna voglia di interagire con voi, stupidi umani. Avrei solo voglia di chiudere gli occhi e di dormire un altro po' nonostante lo sgabello scomodo e il mal di schiena allucinante che dopo una settimana di lavoro si fa sentire. Questo stupido lavoro. Inutile, noioso e ripetitivo. La gente ti chiede le cose più banali e scontate. E tu a doverle ripetere milioni di volte, non so neanche io quante. Mi arrendo, alzo in alto bandiera bianca e mi arrendo. Vado avanti per inerzia, senza motivazione. Per cosa affannarsi in caso?Sogno tutto tranne questo. Sarò anche ripetitiva e noiosa ma l'estate mi rende malinconica. Sogno quel che avevo e che non c'è più perchè no posso più averlo. Ma sono felice di essere riuscita a vivermele al meglio quelle sitazioni, riempendomi di ricordi e di odori che credo non mi abbandoneranno mai. E' da un paio di giorni che mi accompagna il profumo dell'eucalipto, della corteccia che profuma arroventata dal sole cocente e che porta con sè il frinire delle cicale. Sogno di essere lontana da qui. Sogno altro.Sono giorni che mi stanno mettendo alla prova in tanti campi. Dopo un lungo periodo di tranquillità apparente che mi sono sforzata di matenere è tornata la tempesta. Di emozioni e di penseri. Sono scombussolata ma credo di aver capito cosa fare. Nonostante la mia determinazione mi rendo conto che tendo sempre ad accantonare le cose importanti. Maledizione a me. Tendo ad assopirmi e ad adagiarmi. Non si può, non devo e non deve accadere più. La devo prendere in mano la mia vita, non lasciarla in balia di altri che possono solo rovinarla. In fondo si è soli. Profondamente e inevitabilmente soli. Anche se ci si illude di essere in compagnia.