ME.AND.I

Capitoli di vita.


 ..."Il bilancio del bene e del male della mia vita è negativo. Sia per quanto ho sofferto, è stato troppo, troppo, troppo, sia per quanto ho fatto soffrire. Qualche volta perchè non sono stata capace di essere migliore, qualche volta perchè non ho saputo resistere al piacere di schiacciare gli altri con l'arroganza dei giochi di parole, i giochi dello spirito. Mi pesa ogni dolore che ho procurato e non basterebbe una vita centenaria a fare pari perchè non c'è modo alcuno di pareggiare il dolore. C'è chi è sicuro che si pareggia il dolore quando si ottiene il perdono di chi lo ha subito. E se la persona che hai umiliato facendole pesare la tua superiorità, oppure hai schiacciato con i tuoi giudizi o pregiudizi, oppure semplicemente hai ignorato inchiodandola a un'attesa che non hai voluto appagare, se questa persona non ha gli strumenti per capire di avere subito un torto, anche se in verità lo sente o lo ha sentito il dolore, come può darti il suo perdono? Bisognerebbe portarla ad essere consapevole, provocando altro dolore. Assurdo. Al male non bisogna mai dare principio. Quando lo si è svegliato vive di vita propria, si moltiplica in proporzione dei buoni sforzi che si fanno per fermarlo, è una tenia che rinasce da ogni suo frammento. Certo che ci sono anche le gioie e il bene fatto. Ma le gioie dovrebbero essere condizione normale della vita. La vita potrebbe non esserci, se c'è dev'essere perchè è migliore del nulla. Parla Pierre qui oppure parlo io? Forse parla la paura di ciò che mi accade? Il bene fatto è solo la gioia che gli altri si aspettano da noi. Fare il bene è il respiro normale della vita. E' la normalità. E' il nulla. "...( "Il tempo è un Dio breve" - Mariapia Veladiano)