ME.AND.I

No sense


A volte mi rendo conto di quanto vuota sia la mia casa. Grande e silenziosa, soprattutto al mattino. La osservo e la ascolto mentre sorseggio una tazza di latte, in piagiama, con gli occhi ancora stropicciati. E mi chiedo se la mia casa in fondo non rispecchi quello che sono io. Quello che sono diventata. Mi spaventa un po'. A volte attacco una canzone, per non sentire quel che ha da dirmi, forse mi nascondo. Forse dovrei affrontarlo questo dialogo, questo interrogativo.Lasciamo perdere. In questo momento ho paura. Te ne andrai oggi, via lontanissimo. Sorriso e occhiali specchiati. Il cuore pieno di voglia di avventura. E' giusto così. Emozioni contraddittorie mi si accavallano nel cuore, un grande tornado in effetti. Ma lo tengo quieto dentro di me. Che bello poterle scrivere queste cose, senza nessun giudizio o sguardo di disapprovazione. E' decisamente liberatorio. Non parlare mi fa male. Ho la lacrima facile oggi, ma io so il perchè e non me ne preoccupo molto. Mi passerà...ma cribbio sempre queste cose che si sommano nei momenti sbagliati.Domenica andrò al mare. Per la prima volta quest'anno. L'entusiasmo non è molto,ma spero aumenti con il passare delle ore. Solo io so dove vorrei essere. Solo io. Neanche voi avrete l'onore di saperlo, non ha senso comunicarvelo. Vivo un senso di ingiustizia che va e viene, aumenta e diminuisce, cambia in gelosia, diventa indifferenza. Sta di fatto che c'è e io ormai ne convivo da un po'.Bando alle ciancie, arriviamo alla conclusione di questo post sgangherato: vorrei essere lì con te, in volo e poi con il sole in faccia. Come in quell'immagine che ho nel cuore di noi abbracciati in quella panchina sul porto di Sydney. Un gelato in mano. Felici del nostro tempo.In realtà sono al lavoro. Damn.