Viagem pra o Brasil

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19/08/2002 Un saluto dalla terra in cui lo scarico del water gira a rovescio e la mezza luna guarda in basso anziché a lato. La vita qui scorre normale, come normale puó essere la vita in Brasile. Siamo appena ritornati da una escursione ad Ouro Preto, una cittá mineraria in cui si é svolto il festival della musica studentesca. La cittá era invasa da giovani di tutto lo stato, come al solito ubriachi e su di giri. Tra capirinhas e un paio di risse, la serata é stata divertente, nonostante venissimo tutti da una notte completamente in bianco. Il giorno prima infatti c´era stata la festa dei "100 giorni", una festa in cui gli studenti di tutte le facoltá si ubriacano per festeggiare l´inizio dell´ultimo trimestre degli studenti del sesto anno di medicina. Dopo la festa sono andato con Glenda (che ci ha raggiunti ad Alfenas per andare a Ouro Preto) ad un concerto di una cover band dei Led Zeppelin. La musica sarebbe stata gradevole, non fosse stato per un gelo tremendo. Stare fermo fino alle 5 di mattina, nonostante il posto fosse bellissimo ed il cielo completamente sgombro permettesse di ammirare quest´altra metá del cielo, mi é stato quasi fatale ed ora ho un fastidiosissimo mal di gola. La cosa piú temenda della serata é stata il ritorno. Il posto distava alcuni Km da Alfenas e la strada, non illuminata, era piena di buche. Il problema piú serio peró erano i piloti. I ragazzi con cui siamo tornati in macchina subito prima di salire in macchina, si sono infilati un tubo in gola e hanno aspirato a pieni polmoni una sostanza non meglio identificata. L´odore di solvente che aleggiava nella macchina non era dei piú rassicuranti. Accanto a me, sul sedile posteriore, un brasiliano era accartocciato in posizione fetale e ogni tanto era scosso da qualche brivido. Ogni volta che il guidatore allungava la mano sulla coscia della ragazza che aveva rimorchiato la macchina tendeva pericolosamente verso la scarpata a bordo strada. Il tutto era condito da una musica elettronica tutta distorta stile "Amnèsia". In parole povere sono stati i 30 minuti piú duri della mia vita. Onestamente spero di non essere piú costretto a pensare che sarebbe stato meglio fare testamento prima di part ire. Per quanto riguarda la vita universitaria, se cosí possiamo chiamarla, mi sono un po´ stancato. Alla fin fine nell´ultima settimana non ho combinato molto e da domani spero di poter frequentare la clinca medica locale dove spero mi facciano fare qualcosa in piú. Nel frattempo si é aperta la caccia al lebbroso.Pare che qui ce ne siano tanti, ma io non ne ho visto ancora nessuno. Ora si sono tutti impegnati a scovare per me quelli in trattamento e forse a fine settimana andró a visitare un lebbrosario. Oggi ho ambulatorio di tubercolosi e sono nelle condizioni di salute adatte per farmi contagiare. Questo é tutto credo. Sicuramente dimentico qualcosa, ma altrimenti che gusto ci sarebbe, al mio ritorno, se giá avessi raccontato tutto? Approfitto di queste email per avvisarvi che sono giunto alla conclusione che non spediró cartoline a nessuno. So che molti di voi ci tengono, peró me ne frego. A presto