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Uno slogan contro la Gelmini


In una sua (?) lettera di risposta ad un articolo di Ernesto Galli della Loggia, la ministra burattina del Berlusca, tale Gelmini, ha detto che la scuola deve insegnare a leggere, scrivere e far di conto e non insegnare a "padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti". E perché no, signorina Gelmini? la frase che ha citato non è affatto sciocca, se uno capisce di pedagogia e didattica. Leggere, scrivere e far di conto sono competenze da scuola elementare, gli insegnanti di scuola secondaria dovrebbero occuparsi anche di altro. Ma il problema è questo, che abbiamo un ministro dell'istruzione che di pedagogia e didattica non capisce un tubo, che associa letteratura e tradizione, come se fossero la stessa cosa, che quando pensa a un libro da leggere le vengono in mente solo i Promessi Sposi. Allora faccio un appello agli amici che come me insegnano italiano: inserite nelle vostre programmazioni didattiche la frase citata dalla Gelmini, a mò di slogan, giusto per dimostrarle che anche se ci ha tagliato i fondi un po' di dignità ancora ce l'abbiamo e non ci facciamo insegnare il mestiere da una che sta lì solo perché è simpatica al capo.