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I nostri Lech Kaczynski


Oggi Repubblica online parla delle minacce che il presidente polacco Kaczinsky ha rivolto a una giornalista che gli faceva domande scomode. "Ti rovino" "sei nella mia lista nera" "neanche i servizi segreti ti salveranno". Interessante. Peccato che Repubblica non abbia fatto i collegamenti con quello che avviene in Italia. Visto che non lo fanno loro, facciamolo noi. Potremmo ricordare ad esempio come da noi un certo Putin (grande amicone del nostro amato leader) abbia fulminato con gli occhi una giornalista facendola scoppiare in lacrime. Lo stesso Putin presidente di quella Russia dove la Politvoskaja e altri giornalisti sono misteriosamente stati assassinati (strano, erano invisi proprio a Putin). Berlusconi d'altronde ha imparato bene la lezione del suo grande amico Putin. Ad esempio con l'editto bulgaro di Sofia ha fatto allontanare per molti anni Santoro e Biagi, nonché Luttazzi. Durante un'intervista preelettorale a "In mezz'ora" ha abbandonato l'intervista a metà, gridando a Lucia Annunziata che quella sarebbe stata una macchia sulla sua carriera professionale. Più recentemente Il Deus ex-toilet della politica italiana Brunetta ha querelato in diretta il giornalista Gian Antonio Stella. Degli ultimi giorni la censura dell'agcom sul doppiopesismo dei tg rispetto ai vari partiti. Cioè: se io disturbo una diretta del tg5 vado in galera per interruzione di pubblico servizio, loro utilizzano le frequenze dell'etere (che sono di tutti) per fare i pompini a questo e a quello, e rischiano solo un predicozzo dell'authority di cui non frega niente a nessuno.