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C'era una volta la famiglia del Mulino Bianco...


"Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo" (Tolstoj) Ora che l'infelicità della famiglia Berlusconi è di dominio pubblico, Berlusconi non può più rivendicare la sua infallibilità di uomo qualunque baciato dal destino, la sua fede incrollabile nell'utopia conformista. Lui, ora, non è più come tutti gli altri.  Trattare le donne, i figli come proprietà, come vacche nella stalla, non gli ha assicurato la felicità e neanche la serenità dei mediocri. Se ne accorge ora che i suoi cari lo rinnegano, gli sbattono la porta in faccia. Altro che famiglia del Mulino Bianco! Viene in mente quel film in cui Sordi faceva il mercante d'armi e quando ritornava a casa poteva guadagnarsi il rispetto della moglie e dei figli solo riempiendoli di regali.  Ma Veronica e i suoi figli sono stufi di essere condannati alla felicità, a quel sogno di ricchezza divenuto un incubo, a dover mangiare in quella greppia ricolma di denaro ma così povera di sentimenti. E così speriamo che accada per il popolo italiano, che rialzi la testa, che si accorga di meritarsi di più di un uomo piccolo e insignificante che non meriterebbe neanche di definirsi "italiano".