Creato da rainal4 il 16/06/2008

Mediasetfree

Il sito degli italiani che non guardano Mediaset

 

 

« Camorra, e se ci salvass...Emergenza a porte chiuse »

Come ci vedono all'estero

Post n°177 pubblicato il 20 Settembre 2008 da rainal4
 

Ecco un articolo dell'ex-editore dell'Economist, che spiega perché Berlusconi è inadatto a governare l'Italia.

IL RITORNO DI BERLUSCONI

Una vittoria ottenuta con le minacce,
il potere dei media e il clientelismo

Bisogna ammettere che l'uomo ha del talento. Il trionfo di Silvio
Berlusconi alle elezioni italiane - che lo ha riportato per la terza
volta alla carica di primo ministro a 71 anni, dopo meno di due anni
dalla sconfitta e dopo cinque anni di governo, in cui ha lasciato
l'Italia ad uno degli ultimi posti in Europa a livello di crescita - è
notevole. Testimonia la sua resistenza, ma anche una campagna piena di
battutacce e provocazioni. La sua vittoria, comunque, dovrebbe
suscitare profonda preoccupazione in chiunque abbia a cuore la
democrazia.
Questo perché, oltre al suo indubbio e personale appeal, Berlusconi
ha degli enormi vantaggi. Anzitutto, è l’uomo più ricco d’Italia,
detiene il monopolio delle tv commerciali, un grosso impero editoriale
e un mucchio di altri interessi sparsi. Il predominio di un leader
partitico che detiene il controllo dei media sarebbe considerata
un’inaccettabile violazione della democrazia in qualsiasi altro Paese
europeo. Infatti, se l’Italia cercasse, oggi, di entrare ex novo
nell’Unione Europea, una tale concentrazione di poteri sarebbe
senz’altro un ostacolo alla sua accettazione. Ma, dato che è stata
invece uno dei membri fondatori nel 1957, nessun altro Paese membro né
la commissione europea osano dire nulla.
Durante quest’ultima campagna elettorale, il fatto di essere
proprietario di tutte le tv private – ad eccezione di La7 e di Sky
Italia, che è comunque di destra – ha aiutato enormemente Berlusconi.
Come capo del governo il suo vantaggio è persino maggiore, dato che può
(come ha fatto e farà) sfruttare anche i canali pubblici della Rai a
proprio agio. Una ragione importante per cui perse le elezioni di
stretta misura nel 2006, nonostante il fatto che il suo governo fosse
stato generalmente fallimentare, fu proprio questa: l’essenziale e
totale controllo del sistema radiotelevisivo italiano. E durante
l’ultima campagna elettorale la paura di un suo ritorno non può non
aver fatto capolino nella mente di giornalisti e commentatori Rai, che
vogliono conservare il posto di lavoro.
Devo a questo punto rivelare una storia tra me e Berlusconi. Nel
2001, quando ero editore dell’Economist e in Italia era imminente
un’altra elezione, conducemmo una lunga indagine sulle sue finanze e
sui suoi molteplici, aggrovigliati intrallazzi. Come risultato di
questa indagine, e consapevoli del suo conflitto di interessi in quanto
maggiore proprietario dei media italiani, dichiarammo in copertina che
era “inadatto a governare l’Italia” ("unfit to govern Italy"). Mezza
Italia calunniò l’Economist per quella copertina, mentre l’altra metà
ci beatificò. L’allora vittorioso Berlusconi ci marchiò con l’etichetta
di “comunisti”, puntando giustamente sulla mia somiglianza con Lenin e
intentando contro di noi la prima delle due cause per diffamazione che
stanno ancora procedendo a rilento nei meandri dei tribunali italiani.
La notorietà che tutto questo ci portò fu un bel divertimento. Ma
dietro di essa si celano alcuni fatti importanti. I difensori di
Berlusconi dicono che c’è un’ampia competizione tra i media italiani,
cosicché il fatto di possedere tante tv è irrilevante. Invece non lo è,
perché in Italia la tv è di gran lunga più potente della carta
stampata; inoltre, Berlusconi fa continuamente ricorso a minacce di
azioni legali e al clientelismo per intimidire i giornalisti italiani.
I suoi difensori sostengono, inoltre, che non è mai stato
condannato in nessuno dei processi che l’hanno visto protagonista.
Quest’affermazione è vistosamente falsa, dato che si è salvato con
leggi fatte approvare appositamente dal suo governo nel periodo
2001-2006, riducendo per esempio i limiti di prescrizione e
depenalizzando il reato di falso in bilancio per il quale era
inquisito. Berlusconi è un monito per tutti noi su ciò che può accadere
quando si permette ad un uomo solo di dominare i media e quando si
intrecciano i propri interessi con quelli del governo di una nazione.
Cosa succederà adesso? Berlusconi ha vinto con una vittoria assai
più decisiva di quanto si aspettassero gli esperti e governerà insieme
alla Lega Nord – il partito contrario agli immigrati e propugnatore del
federalismo delle regioni – altro grande vincitore di queste elezioni.
Ci sia aspetta che il suo governo duri più a lungo della debole
coalizione di centrosinistra che l’ha preceduto. La rappresentanza
politica nel Parlamento italiano è stata drasticamente ridotta grazie a
queste elezioni, il che è sicuramente una buona cosa. Ma senza
rappresentanti comunisti e socialisti – per la prima volta dal 1946 –
c’è il rischio di un dirompente attivismo extra-parlamentare, come
risposta al programma del nuovo governo.
L’Italia ha tribunali e un presidente della repubblica che
esercitano poteri di controllo sul governo, quindi la speranza di un
qualche freno c’è – anche se durante la campagna elettorale Berlusconi
ha minacciosamente paventato la possibilità, per i giudici, di
sottoporsi a test psichiatrici di sanità mentale. Il suo governo sarà,
presumibilmente, più corporativo che aperto al libero mercato, stando
almeno all’evidenza della campagna elettorale, durante la quale ha
prospettato di bloccare la trattativa in corso tra Alitalia e Air
France-KLM. Un tale intervento e qualsiasi nuovo aiuto da parte dello
Stato, lo porterà in rotta di collisione con la commissione europea;
così come un probabile aumento del deficit italiano – grazie anche alla
sua promessa di tagliare le tasse e gli aumenti dei beni di consumo –
lo porterà alla rottura con gli esponenti degli altri governi europei.
In tal caso, è importante che non vengano accettate le sue
prepotenze. Né Gordon Brown né qualsiasi altro leader europeo dovrebbe
riproporre nei confronti di Berlusconi lo sciagurato atteggiamento
servile esibito da Tony Blair, che dimostrò quanto il suo supposto
idealismo fosse privo di principi. Dovranno trattare il primo ministro
italiano con la diplomazia che si deve ad un qualsiasi capo di governo
dell’Unione, ma è quanto mai sconsigliabile spingersi oltre. E Gordon
Brown farebbe meglio a passare le sue vacanze nel Dorset piuttosto che
in Sardegna, d’ora in poi.  
Bill Emmott   (l’ex editore dell’inglese The Economist
)

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/Mediasetfree/trackback.php?msg=5470780

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
Nessun commento
 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I MIEI BLOG AMICI

ULTIME VISITE AL BLOG

caliennidesidero.una.amantealiria73giemmedilservicenrblnovella.mancinisandrocuzcotozzodavidematraxiarainal4pignatarovincenzo83cirofontanella2006rikgennokia_7175salvalfa_2008
 

ULTIMI COMMENTI

Rispetto le tue idee e non ti rispondo nel merito per non...
Inviato da: rainal4
il 18/05/2009 alle 00:08
 
c'e solo un uomo che può migliorare l'italia e...
Inviato da: fachiavassa
il 16/05/2009 alle 13:29
 
splendida!
Inviato da: PSICOALCHIMIE
il 03/05/2009 alle 23:27
 
Esiste il blog...
Inviato da: rainal4
il 05/03/2009 alle 12:24
 
Anche a me capitata una cosa del genere. Ma è possibile che...
Inviato da: romolor
il 04/03/2009 alle 01:26
 
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi e commenti in questo Blog.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963