Creato da max1330 il 03/12/2009

Medicina Estetica

blog dedicato a notizie e approfondimenti dal campo della medicina estetica e chirurgia plastica

 

 

Protesi mammarie e filler 'doc', al via la campagna su qualita' in medicina e chirurgia estetica

Post n°32 pubblicato il 10 Maggio 2012 da max1330
 

Roma, 8 mag.

(Adnkronos Salute) - Al via in Europa la prima campagna educativa sull'importanza della qualità in medicina e chirurgia estetica.

"Dopo il recente scandalo delle protesi mammarie Pip, l'interesse di medici e pazienti verso gli standard qualitativi e di sicurezza dei prodotti del settore della medicina e della chirurgia estetica è fortemente aumentato", sottolinea Allergan annunciando l'avvio della campagna 'E' una questione di qualità', promossa in 8 Paesi europei per informare ed educare medici e pazienti sull'importanza della qualità quando si decide di sottoporsi ad un trattamento di medicina o chirurgia estetica.

Annunci GoogleLa campagna è forte anche di 5 domande 'chiave', che i pazienti possono fare al medico prima di sottoporsi al 'ritocco', per accertarsi della qualità di filler, protesi e materiali utilizzati. "La qualità dei prodotti, più di qualunque altra caratteristica, dovrebbe essere il fattore chiave per i medici quando propongono un trattamento alle loro pazienti - afferma Douglas S. Ingram, presidente di Allergan Eame - Scandali come quello delle Pip, seppure rari, rischiano di minare la fiducia nell'integrità della medicina e chirurgia estetica e dei prodotti utilizzati per i trattamenti estetici. Aiutare i medici a scegliere in base alla qualità i prodotti e stimolare i pazienti ad approfondire il dialogo con gli specialisti quando decidono di sottoporsi ad un trattamento estetico, potrà contribuire ad evitare un altro caso come quello Pip.

E' in questo contesto - continua Ingram - che si inserisce la nostra campagna 'E' una questione di qualità'".Un'iniziativa "concepita per offrire al medico informazioni oggettive e comparabili su qualità dei prodotti e dei processi produttivi, e ai pazienti strumenti che possono stimolare la discussione con il medico affinché la scelta di un trattamento di medicina e chirurgia estetica ruoti intorno all'importanza della qualità". La campagna utilizza strumenti e risorse dedicate ai pazienti che stanno pensando di sottoporsi ad un trattamento di medicina e chirurgia estetica, tra cui 5 domande che devono guidare il loro dialogo con i medici. Ottenendo le risposte a queste domande dal medico a cui si sono affidati, i pazienti possono sentirsi più fiduciosi e sereni.

Allo stesso tempo, Allergan fornirà ai medici di tutta Europa le informazioni e gli strumenti di cui hanno bisogno per rispondere con sicurezza e in tranquillità alle preoccupazioni dei pazienti."La campagna giunge in un momento cruciale - afferma il Collegio italiano delle società scientifiche di medicina estetica - formato da Sime (Società italiana di medicina estetica), Agorà (Società di medicina a indirizzo estetico) e Sies (Società italiana di medicina e chirurgia estetica) -

Un consulto di qualità è la base di ogni intervento di medicina e chirurgia estetica e gli strumenti scelti per questa campagna sono un gradito e apprezzato supporto. Sarà utile ai pazienti che potranno così porre i giusti quesiti al proprio medico, e a quest'ultimo per gestire ancora meglio un dialogo che aiuti entrambi a scegliere in modo consapevole e informato".Allergan, insieme agli esperti del settore della medicina e della chirurgia estetica, ha preparato infatti 5 domande chiave, strutturate per aiutare i pazienti a comprendere meglio i prodotti e le modalità con cui vengono realizzati, quale tipo di investimenti l'azienda ha effettuato per studiarne le caratteristiche e il profilo di sicurezza e a quale livello è impegnata nelle attività di controllo qualità e di ricerca e sviluppo. "La fiducia nel medico e negli strumenti che propone è essenziale per una scelta serena e consapevole.

Poter offrire ai nostri interlocutori primari ulteriori strumenti e modalità di approfondimento e conoscenza, contribuirà allo sviluppo di una relazione basata su reciproca stima e tranquillità", aggiunge Paolo Palombo, segretario nazionale Sicpre."I recenti fatti hanno certamente influito sul grado di fiducia e tranquillità dei pazienti o potenziali pazienti - conclude Giovanni Botti, dell'Aicpe (Associazione italiana chirurgia plastica ed estetica) - e dunque azioni come queste si inseriranno in modo efficace e convincente" nel dialogo con i pazienti, "arricchendo quello che da sempre è strumento fondamentale per i professionisti del nostro settore". Le 5 domande saranno disponibili sul sito www.qualityiskey.com, cosi come altre utili risorse per supportare i pazienti che stanno prendendo in considerazione un trattamento di medicina e chirurgia estetica.

Per maggiori informazioni sulla chirurgia estetica    wwww.massimovergine.it

 
 
 

Ringiovanimento del viso: novità dalle cellule staminali

Post n°31 pubblicato il 10 Maggio 2012 da max1330
 

(ASCA) -

Roma, 9 mag -

Anche la chirurgia estetica facciale si fa tridimensionale per ridare giovinezza al viso.Trapianti di grasso autologo, in crescente aumento, prelevato da cosce, natiche o addome e adeguatamente preparato prima del reinnesto nelle aree deficitarie del viso, stanno sostituendo e complementando i classici lifting dei tessuti molli del viso. Si possono chiamare 'staminali multipotenti' ed offrono numerosi vantaggi: ampia disponibilita' di tessuto adiposo, non-immunogenicita' delle cellule (non producono quindi anticorpi contrari) che non richiedono immunosoppressione, maggiore capacita' delle cellule di sopravvivere in condizioni ambientali avverse.

Rare, nella metodica, le complicazioni generali, assenti le irregolarita' nella distribuzione o nell'assorbimento del grasso. Parte di questo viene riassorbito, ma il risultato estetico resta altissimo, vicino al 95% delle aspettative finali.Se ne discute a Roma in occasione del Congresso Mondiale ''Nose&Face World 2012'' al quale partecipano, fino al 12 maggio, i massimi esperti di chirurgia plastica facciale da tutto il mondo.

Se si opta, invece, per un ringiovanimento piu' classico, sono sempre all'avanguardia i fillers, anch'essi pero' innovativi, arricchiti di neurotossine e impiegati in una rivoluzionaria procedura non-chirurgica chiamata 'subliminal difference'. Tecnica che deve il nome all'iniezione intradermica delle tossine con cannule dalle punte arrotondate, seguita da un modellamento manuale che rende visibili i risultati in pochi minuti.

Garantiti un aspetto naturale, il rilassamento delle dure linee di espressione tra le sopracciglia, una maggiore apertura dello sguardo e la riduzione degli effetti collaterali (edemi e gonfiori).Possibile, quindi, il ritorno immediato al domicilio e alle normali occupazioni che danno alla metodica un soddisfacimento generale del 95%.''Grandi aspettative sono oggi legate alla possibilita' di utilizzare cellule staminali multipotenti - spiega Jonathan Sykes, Professore e Direttore del Dipartimento di Otorinolaringoiatria, Chirurgia Testa e Collo e Chirurgia Plastica Facciale del Davis Medical Center (California) - piuttosto che semplici cellule staminali grasse. Le aspettative del mercato e l'accoglienza da parte del pubblico del trapianto con cellule staminali e' molto alta, ma in letteratura sono ancora relativamente pochi i dati che ne attestano l'efficacia.

Nuovi studi sono pero' in corso per la validazione della metodica. Attualmente il trapianto di cellule adipose, dopo adeguata preparazione delle cellule, resta comunque una tecnica vantaggiosa per l'assenza di effetti collaterali, la miniinvasivita' e la percentuale di successo in grado di assicurare una volumizzazione tridimensionale del viso con effetti di ringiovanimento e miglioramento dell'immagine di se'''.

 
 
 

Chirurgia plastica: 1 donna su 2 sogna il fondoschiena di Belen

Post n°30 pubblicato il 06 Maggio 2012 da max1330
 

Una donna campana su due sogna di rimodellare il proprio fondoschiena come Belen Rodriguez.

E’ quanto emerge da una ricerca condotta da Alberto Capone, specialista in chirurgia plastica e primario di Chirurgia Plastica presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno, che, in collaborazione con l’Associazione Donne e Qualità della Vita, ha raccolto i dati su un campione di 300 donne campane che si recano da chirurghi o medici per sottoporsi a trattamenti estetici.

Il 47% delle intervistate sceglie il fondoschiena dell’ex fidanzata di Fabrizio Corona come modello da mostrare al proprio chirurgo estetico. Il fisico di Belen, complice anche la forte esposizione mediatica, è ambito da moltissime donne, non solo giovanissime. Resiste Jennifer Lopez (21%), attrice alla ribalta delle riviste patinate di tutto il mondo proprio per il fondoschiena perfetto.Per le donne campane c’è poi un grande classico, la diva per eccellenza. Il 16% del campione sogna di rimodellare il proprio fondoschiena come Sophia Loren.

E’ ancora vivo e ben impresso nelle menti degli italiani lo spogliarello che l’attrice internazionale, nata a Pozzuoli, fece sotto gli occhi di Marcello Mastroianni nella pellicola Ieri, Oggi, Domani.Per 1 intervistata su 10, invece, la scelta ricade su Philippa Charlotte “Pippa” Middleton, resa celebre dal lato b “reale” sfoggiato in occasione del matrimonio della sorella maggiore Kate con il principe William. Chiude la top five, con il 4% delle preferenze, la svizzera ma italiana di adozione Michelle Hunziker, che ha mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo proprio grazie al suo sedere, scelto negli anni novanta per la campagna pubblicitaria dalla casa di produzione di intimo “Roberta”.Ma quali sono i difetti da correggere secondo le intervistate?

La cellulite è indubbiamente il nemico numero uno. Per il 34% del campione è il problema maggiore da eliminare per tempo attraverso interventi di liposuzione ai glutei, con l’obiettivo di ridurre i cuscinetti localizzati di grasso e rimediare il più possibile al temuto effetto “buccia d’arancia”. Il 27% delle intervistate dichiara di non sopportare le terribili smagliature e considera fondamentale ricorrere al laser per eliminarle.Non manca chi reputa il proprio fondo schiena piccolo e piatto (19%). Nei casi più gravi l’intervento di chirurgia estetica plastica si concretizza con l’inserimento di protesi nei glutei. Infine c’è chi non è soddisfatto della forma del proprio lato b (15%) e vorrebbe ottenere, grazie all’aiuto del chirurgo estetico, una provocante e sensuale rotondità. Nella maggior parte della casistica si tratta di rimodellare e ingrandire leggermente i glutei attraverso micro-iniezioni o infiltrazioni (filler).Un altro dato interessante che emerge dallo studio è che l’intervento di chirurgia estetica plastica al sedere si svolge prevalentemente nella propria regione (73%), addirittura nella città di residenza se dotata di struttura medica adeguata. Napoli, indicata dal 42% del campione, è la capitale campana degli interventi al fondoschiena, seguita da Salerno (22%), Caserta (17%), Benevento (9%) e Avellino (4%).

Solo il 7% delle intervistate, infatti, dichiara di rivolgersi a professionisti o cliniche specializzate in altre regioni. In questo caso le mete più gettonate sono Lombardia, Lazio e Veneto.“I modelli cui ispirarsi, come nel caso di Belen, sono di frequente mutuati dalla tv o dai personaggi dello spettacolo. Per questo non mi stupisce l’esito della ricerca – commenta il dottore Alberto Capone -. Da noi vengono donne e ragazze che spessissimo sognano di assomigliare ai propri idoli. Il modello di riferimento è scelto generalmente anche in base ad affinità culturali, ed in questo riscontro tratti comuni tra la Campania e il sapore latino della Rodriguez.

Ovviamente è importante ritornare subito con i piedi per terra, spiegare al paziente che il risultato non sarà mai lo stesso, che non basta certo ritoccare una parte del proprio corpo per diventare un’altra donna. In questo tipo di interventi entrano spesso in gioco fattori psicologici da non sottovalutare. Il compito del chirurgo è, prima di tutto, consigliare al meglio il paziente”.

 
 
 

Tossina botulinica per combattere la depressione

Post n°29 pubblicato il 21 Aprile 2012 da max1330
 
Foto di max1330

 

 

Vari studi confermano che la tossina botulinica non ha solo una funzione estetica ma anche una valenza medica più generale. Ma la ricerca pubblicata sul “Journal of Psychiatric Research” sembra aprire uno scenario interessante in un ambito molto complesso: la cura della depressione

.Lo studio dal titolo “Facing depression with botulinum toxin: A randomized controlled trial” al quale hanno collaborato vari ricercatori svizzeri e tedeschi mostra che il trattamento della regione glabellare, cioè la porzione di spazio compresa tra le arcate sopracigliari e la radice del naso, con la tossina di botulino (onabotulinumtoxinA) ha effetti positivi nella cura di pazienti affetti da disturbi depressivi.

Tali risultati inoltre supportano l’ idea che la muscolatura facciale non solo esprima ma regoli gli stati d’ umore.Emozioni negative come tristezza, rabbia, paura caratterizzanti gli stati depressivi sono associate con il corrugamento di alcuni muscoli facciali. Tale fenomeno non costituisce secondo i ricercatori un aspetto secondario ma una componente importante della patologia.L’ ipotesi del “facial feedback” implica una interazione fra emozioni ed attività dei muscoli facciali.

Il trattamento con la tossina botulinica riduce l’ attivazione di alcune aree della regione limbica del cervello durante le contrazioni volontarie dei muscoli indicando che il feedback modula il processo delle emozioni.Anche in ambito di medicina estetica i pazienti riferiscono di benefici a livello emotivo oltre che cosmetico. E’ possibile che espressioni facciali positive conducano ad un miglioramento dell’ umore a livello di interazioni sociali e nel processo del rispecchiamento.Siamo di fronte ad una malattia debilitante in molti casi cronica che affligge circa 121 milioni di persone. E’ comunque difficile credere che il botulino possa costiture una soluzione ad un problema complesso in cui interagiscono differenti fattori anche sociali. Questi risultati, però, non solo possono alleviare la sofferenza di molte persone ma porre anche basi innovative per la comprensione e cura di questa grave patologia.

 
 
 

Capezzoli introflessi

Post n°28 pubblicato il 18 Aprile 2012 da max1330
 

I capezzoli introflessi sono un anomalia abbastanza frequente da cause verosimilmente di origine genetica: infatti è facile riscontrarlo in generazioni successive della stessa famiglia.

Può essere bilaterale o monolaterale.Secondo alcune teorie è dovuto ad un arresto di sviluppo per la mancanza di fibre muscolari che nascono dalla placca muscolare dell'areola associato talvolta a tralci fibrosi che trattengono i dotti galattofori.

I capezzoli introflessi possono provocare sia disturbi di ordine psicologico sin dall'adolescenza sia di natura fisiologica quale la difficoltà e talvolta l'impossilità all'allattamentoForme di capezzoli introflessiEsistono vari gradi di capezzolo introflesso. che vanno da una forma lieve nella quale il capezzolo è introflesso a riposo ma si estroflesse dietro stimolo manuale o al freddo , fino a forme più gravi nelle quali il capezzolo rimane introflesso anche sotto stimolo.

Tecniche chirurgiche di correzione dei capezzoli introflessi.

Varie tecniche chirurgiche si sono succedute negli ultimi anni per la correzione dei capezzoli introflessi volte perlopiù ad evitare le recidive e a preservare la possibilità dell'allattamento.

La tecnica che personalmente utilizzo prevede un incisione per metà del capezzolo.

Estroflettendo il capezzolo e tenendolo in questa posizione con un filo si procede alla visione e sezione dei tralci fibrosi e dei dotti che trattengono il capezzolo nella posizione introflessa.quindi si procede ad una piccola plastica che rinforzi e chiude lo spazio sottoareolare per evitare che il capezzolo si introfletta di nuovo.Alla fine si sutura con un filo di Nylon l'incisione di accesso chirurgica.La medicazione prevede il posizionamento di un piccolo cilindro all'interno del quale il capezzolo rimarrà ancorato e protetto dal peso del reggiseno per almeno 4-5 giorni.

Rimossa tale medicazione si procede anche alla rimozione dei punti di sutura.

A Cura del Prof. Massimo Vergine  www.mastoplasticaroma.com

 
 
 

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