MediterraneaMenteArt

Post N° 3


                (MUSEO-CITTA'... SENSIBILITA'...INVISIBILE-PURA)                   Città/Poesia(Museopuro)Arte/Citta'  Arte-Pura e vettori espressivi della sensibilità-puraVittorio Del Pianosuperando il concetto tradizionale di Galleria, di Pinacoteca, come contenitori d’opere d’arte, è lo stesso Museo, che non può far “vivere” l’opera dell’artista  nel terzo millennio, per le mutate/mutanti esigenze di quell’arte, che deve tessere quotidiani rapporti con la realtà dell’uomo, nello spazio del cielo, della terra e del mare della sua città, in ogni parte del mondo, senza alterare i processi esisten-ziali di ogni essere vivente e senza aggravare l’esistenza economica ed estetica del presente. Progettare oggi  l’ “opera” (arte /poesia) per farla finire in  un “museo” non ha piu senso. Concepire l’arte per la coesistenza dell’Uomo e della Città  - pooetica-estetica -  ha senso, per il presente e per le generazioni future. Il destino dell’arte, perché esista (non  più come un quadro) con l’uomo, è farla vivere ( “invisibile” ) - come “operacittà”- coesistere nella Città e “visibile” come tessuto cellulare  (o cellulamoltiplicata) nel suo  “spazio-urbano”,  proiettandovi (in un unicum-materiale-amalgamantesi con le altre arti) la sensibilità pura dell’artista della “Citta di Medi-terra-nea” generattrice dello spazio estetico (“operacittà”) del presente e dell’oltre percettivo. Il vettore più puro (e spirituale) possibile, deve essere  fortemenete collegato all’evolutivo sviluppo dell’afflato spirituale dell’Artista-Puro di “Mediterranea” (Città d’Arte Pura).L’era dei (costosi) musei (contenitori, espositori, etc.) è finita sin dal ’68, quando Pierre Retany chiuse a Parigi le porte della Galleria d’Arte Moderna, è superata – come oggetto e come concetto – e bisogna prenderne coscienza in tutti i sensi, maggiormente ora anche per l’accentuarsi dei cartteristici e chiari segnali di crisi economica provenienti da più parti del mondo e che, ogni prudente e sensibile politica deve poter riconoscere, capire. Inoltre deve considerare ormai  finite tutte leoriginarie funzioni legate (all’obsoleto) “museo” t r a d i z i o n a l e – esistenti sin dal 1683, e istituite dalle leggi del 1866 - sono superate per il forte potere della “globalizzazione estetica che è figlia della globalizzazione economica” e ché la potenza dei media elettronici è in grado sviluppare celermente e più soddisfacentemente ogni funzione vecchia e nuova da offrire a ogni grado educativo per la socializazione di massa all’arte. Per evitarle ogni ulteriore degrado, la stessa potenza espressiva  “pura” va utilizzata in tuti gli ambienti inquinati dagli insensibili (imbonitori e falsificatori) del gusto estetico puro. Per tenere allenata la sensibilità nel cervello e nel cuore alla conoscenza dei medium e dei linguaggi espressivi e poetici degli artisti. Lo spazio urbano deve essere strutturato esteticamente per i nuovi apporti percettivi al mondo della Città Contemporanea. Ci vuole la fede profonda della sensibilità mediterranea per  la nuova città dell’uomo, che salvaguardi la purezza dell’atto  ideativo ("creativo"), ne tuteli  l’espressività e la comunic/azione “pura”, ne esalti la libertà; bisogna tendere ad un naturalismo estestico nuovo che salvaguardi quella forma d’Arte-Pura più vicina all’uomo e che riesca ad essere l’energia di quell’estetica-ideale strutturantesicome “opera” nella Città  e con la Città, per far sì che (l’azione sensibile) l’operazione combinata  “Arteopera”  “Cittaopera” dell’arte pura si formi e si enuclei permanentemente.. continua...                                                                                                    (VDP)