spiritismo

TRAGEDIA NEL CIRCO


    In quella notte, dell’epoca di 177, il “concilium” di Leone era pieno di popolo.   Non si trattava di nessuna delle assemblee tradizionali della Galia, vicino alla’altare dellImperatore, e sì di compatta riunione.    Marco Aurelio regnava, pietoso,e sebbene non avesse decretato qualsiasi ordine in pregiudizio maggiore dei cristiani, aveva permesso si applicassero nella città, con il massimo rigore, tutte le leggi esistenti contro di loro.           L’uccisione, perciò, continuava, terribile.      Nessuno esaminava necessità o condizioni. Donne e bambini, anziani e malatti, tanto quanto uomini validi e personalità prestigiose, che si dichiarassino fedeli al Nazareno, erano imprigionati e eliminati sommariamente.     Attraverso della grande quantità di case, verso la confluenza del Rodano e del Saone, si moltiplicavano arresti, e nel piede della costiera, più tardi conosciuta come collina di Fourviére, si era improvvisato grande circo, alzandosi alte palizzate intorno di enorme arena.     Le persone raprpesentative del mondo lionese erano sacrificate a casa o barbaramente picchiate nel campo, inviandosi gli sfavoriti della fortuna, compreso grande massa de schiavi, al rallegramento pubblico.      Le fere sembravano adesso intorpiditi, dopo massacrare migliaia di vittime, nelle mandibole sanguinolente. Per questa ragione, si inventavano tormenti nuovi.     Carnefici incoscienti ideavano strani supplizi.      Signore culte e fanciulle ingenue non erano rispettate prima di avere sue teste mozzate, anziani indifesi erano frustrati fino alla morte. Fanciulli allontanati del mezzo familiare erano venduti a mercanti in viaggio, per servire di bestie domestici in provinzie distanti, e nobili signori cadevano assassinati nelle proprie vigne.      Più di ventimila persone erano già  morte.      In quella notte, a cui ci riferiamo sopra, si ha anunciato per il giorno seguente l’arrivo di Lucio Galo, famoso caporale di guerra, che sfruttava atenzioni speiciali dell’Imperatore per aversi distinto contro l’usurpazione del generale Avidio Cassio, e che si inclinava adesso a meritato riposo.        Hanno immaginato, per subito, commemorazioni grandiose.        Per questo motivo, fuori si ammassavano gladiatori e saltimbanchi, il patrizio Alcio Plancus, che si diceva discendente del fondatore della città, presideva la riunione,  a richiesta del Proprettore, programmando i festeggiamenti.         -Oltre i saluti, davanti dei veicoli che arriveranno da Viena – diceva, un po’ toccato dal vino abbondante- , ci vuole che il circo ci dia alcuna scena di eccessione...Il lottatore Setimo potrebbe riunire i meglio uomini; tuttavia non basterebbe rinnovare il quadro di atleti...Il gruppo di ballerine none mai stato meglio – ha detto Caio Mercelino, antico legionario della Bretagna che si aveva arricchito nel saccheggio.-Sì, sì... ha concordato Alcio – istruiremo Musônia affinché i balletti rimangano alle’altezza...Provvedemo un incontro di bisonti – ha ricordato Persio Niger.-Bisonti!Bisonti!...ha clamato la turba in approvazione.-Eccellente ricordo! – ha detto Plancus in voce più alta – ma, in considerazione alla visita è imperioso accrescere alcuna novità che Roma non conosca...Un grido ooribile è nato della’assemblea:-Cristiani alle fere!cristiani alle fere!Rasserenato lo schiamazzo, è tornato il capo del consiglio:-Ciò non costituisce novità! E ha circostanze sfavorevoli. I leoni nuovi arrivati dell’Africa stano pigri...Ha sorriso con malizia e ha motteggiato:-Chairo che hanno sorpreso, negli ultimi giorni, tentazioni e vivande che il proprio Luculo ha mai incontrato nel conforto di casa sua...Dopo delle risate generali, Álcio ha continuato ironico:-Ho sentito, però, alcuni compagni, ancora oggi, e presenteremo un piano che spero risulti certo. Potremo riunire, in questa notte, approssimatamente mille bambini e donne cristiane, custodendole nei carceri...E, domani,  coronando gli omaggi, riuniremo loro nell’arena, bagnata di resine e convenientemente circondata di uncini impregnati in olio, lasciando solamente un passaggio stretto per la liberazione delle più grassi. Dopo di mostrate festivamente in pubblico, incendieremo tutta l’aria, sdraiando sopra di loro i vecchi cavalli che già non servano ai nostri giochi...Realmente, le fiamme e le zampe degli animali formeranno molti occorrenze inedite.-Molto bene! Molto bene! – ha riunito la moltitudine riempiendo l’atrio.-Urge il tempo – ha gridato Plancus – e abbiamo bisogno del concorso di tutti... Non abbiamo guardiani sufficienti.E alzando ancora più il tono di voce:-Alzate la mano destra chi stia disposto a cooperare.Centinaia di astanti, includendo donne robuste, hanno mostrato destra all’alto, applaudendo in delirio.Incoraggiato dall’entusiasmo generale, e desiderando distribuire il compito con tutti i volontari, il dirigente della notte ha detto, sarcastico e inflessibile:-Ognuno di noi porti uno...Queste piaghe rimangono nascoste per tutta parte...Cacciarle è il compito dell’ora...Durante la notte intera, più di mille persone, avidi di crudeltà, hanno cercato in residenze umili e, nel giorno seguente, al Sole vivo del pomeriggio, larghe file di donne e bimbetti, in gridi e lacrime, nella fine del superbo spettacolo, hanno incontrato la morte bruciate nelle fiamme alzate al soffio del vento, o spezzate dai cavalli in corsa.  Quasi diciotto secoli sono passati sopra il tenebroso avvenimento...Intanto la giustizia della Legge, attraverso della reincarnazione, ha riavvicinato tutti i risponsabili, che, in diverse posizioni dell’età fisica, si hanno riunito di nuovo per la dolorosa espiazione, a 17 dicembre 1961, nella città brasiliana di Niterói, in commovente tragedia in un circo. Estratto dal libro Lettere e Croniche dello Spirito Humberto de Campos(Fratello X), psicografia di Chico Xavier.  Questo messaggio ci mostra la verità della reincarnazione e della giustizia divina.Quelle persone che nel tempo dell'Imperatore Marco Aurelio hanno mandato i cristiani alle fere e al fuoco sono tornati tramite la reincarnazione a Niterói, una città dello Stato di Rio de Janeiro per riscattare suo debito davanti le leggi divine che predicano la tolleranza, la fraternità, l'amore verso il prossimo.  E loro sono morti nell'incendio del circo della stessa fdorma che hanno fatto morire i cristiani. Non importa quando ma tutto errore, tutta mancanza di misericordia, di carità, di perdono verso il prossimo, sono debiti davanti le leggi divine che bisogneranno riscatto. A volte il riscatto viene presto, ma a volte trada secoli come nel caso di questa storia.Quindi, fare del bene è e sempre sarà il meglio cammino da seguire.                                               BrasilianissimaPS: Nella foto lo Spirito Humberto de Campos ancora quando incarnato (vivo) a Rio de Janeiro negli anni 30 più o meno.