spiritismo

SPIEGAZIONE NECESSARIA


La grande famiglia spiritista, e il pubblico in generale cui è destinato il messaggio di questo libro, non mi conoscono.Venuta dal Mondo Superiore con la mia piccola dose di cooperazione, vorrei raccontare, in questo prologo, un po' della mia vita, affinché i cari lettori si rendano conto della precarietà di risorse di cui gli Spiriti disponevano per manifestarsi attraverso la mia intermediazione.Questo può anche spiegare gli errori tecnici, a volte elementari, riguardanti i disegni, se si tiene conto sopratutto della qualità della materia ritratta, che coinvolge aspetti, paesaggi e cose del Mondo Spirituale.Sono nata il 16 aprile del 1923, una bambina normale e, per qualche tempo, potei godere come qualsiasi altra di ottima salute.Una mattina mi svegliai triste e abbattuta. Mamma si prodigò con tutte le cure, usando subito tutte le risorse necessarie per togliermi da quello stato inatteso di prostrazione.A ogni modo, rispondendo all'armonia delle Leggi dell'Universo, quel giorno, il 23 aprile del 1924, aveva inizio un processo di rinnovamento che avrebbe riguardato non soltanto me, ma tutta la comunità d'appoggio terreno che mi stava intorno, con uno sviluppo di lezioni indimenticabili da cui avremmo tratto tutti enorme profitto.Io fatto è che cominciava lì, in quei tranquilli giorni del passato, un processo di rigenerazione che giungeva a noi attraverso la paralisi infantile.Sin da piccola sono stata innamorata del cielo che su di me esercitava un attrazione fuori dal comune.Durante il giorno, seguivo con lo sguardo il passagggio delle nuvole e la loro metamorfosi continua di forme, cercando di scoprire le figure di persone e di cose; nel pomeriggio avevo un appuntamento fisso con il tramonto, che mi portava in estasi con il suo spettacolo di colori e, di notte subivo il fascino delle stelle distanti, ache se mi era impossibile decifrare il loro significato e la loro grandezza.Il fatto è che, immobilizzata dalla paralisi, inchiodata su una sedia o sul letto, chiedevo sempre alla mamma che mi mettesse alla finestra per poter ammirare il mondo di fuori.Attraverso quella apertura illuminata, ancora oggi, mi sento legata alla contemplazione del firmamento.  Durante queste contemplazioni sublimi, dentro di me nascevano inevitabilmente delle domande: come avrei potuto camminare? Dove avrei trovato forze e risorse per vincere gli impedimenti dovuti alla mia malattia?Come avrebbe potuto io, Padre Nostro, aiutarmi più da vicino?È stato quando, grazie alla volontà di vincere e alla fiducia in Dio, ho iniziato a sentire la presenza di Benefattori Spirituali vicino a me e ho maturato la convinzione che, con il loro aiuto, avrei trovato la soluzione.Avevo acqusitato la certezza che il pensiero è una forza creatrice e che questa forza, per volontà di Dio e con l'aiuto deglin Amici Spirituali, avrebbe potuto dare vita alla mia gamba paralitica e avrei potuto camminare.Dopo lunghi anni di sforzo tesi a mettere in pratica gli esercizi fisici e mentali raccomandati daglin Spiriti che mi soccorrevano, ho raggiunto l'adolescenza camminando grazie a un bastone e ringraziando la benedizione della vita al fianco dei miei cari genitori, Ataliba José da Cunha ed Eurídice Miltan Cunha (Sinhazinha) (1)(1)Sorella di Eurípedes Barsanulfo, lavorò con lui nella farmacia per molti anni, de dedicò tutta la sua vita alle persone bisognose.Nel Piano Spirituale, insieme al marito, continuò nel campo di lavoro di Gesù.La dedizione e la sensibilità di mamma mi aiutarono a vincere i complessi psicologici che spesso accompagnano i processi di riabilitazione cui molte creature devono sottomettersi, com'era capitato a me, nel corso delle lezioni della vita. Io mi sentivo una ragazza normale, come qualsiasi altra, la vita mi sorrideva intorno ed ero felice di avere sconfitto la paralisi.Gli anni felici della giovinezza svaniscono però il 2 dicembre del 1961 quando la mamma, il mio più grand eappoggio, e il vero bastone che mi aveva fino allora sostenuto nella lotta, ritorna al Mondo Superiore, lasciando alle mie cure, insieme a una sorella non sposata, mio padre, immobilizzato nel letto da sei anni a causa di un incidente. Orfano come noi, dopo la partenza fisica di quel cuore generoso che tutelava la nostra esistenza, papà incominciò ad appoggiarsi alle figlie, fino a quando, nel 1971, tornò anche lui al Mondo Superiore.Racconto questi particolari della mia vita non per esaltare i valori personali, ma per dimostrare ai cari lettori che la Dotrina Spiritista è una fonte inesauribile di forza creatrice e vivificante, in cui possiamo immergere la nostra anima per liberarla dalle ferite che possono aprirsi nei cuori scoraggiati di fronte ai fatti naturali della vita.                                                      CONTINUA............................