spiritismo

LA CITTÀ ''NOSTRA DIMORA"


Nella vasta bibliografia medianica del medium Francisco Cândido Xavier, la città spirituale, conosciuta come "Nostra Dimora", è stata la prima società urbana della Vita Superiore ritratta in modo dettagliato.Nel libro che porta lo stesso nome, edito dalla Federazione Spiritica Brasiliana, lo Spirito André Luiz, raccontando la sua esperienza, ha fornito una descrizione minuziosa circa l'organizzazione della società comunitaria e degli edifici di cui si serve come appoggio logistico.Il medium racconta che rimase sorpreso dalle particolari rivelazioni e che André Luiz, affinché lui potesse dare libero corso ai suoi racconti, una notte lo portò, svincolato dal suo corpo fisico, a visitare la città "Nostra Dimora" si rendesse conto della sua esistenza e conoscesse personalmente alcuni dei luoghi descritti nel libro.In realtà il libro citato apriva nuovi e ampi campi per le indagini di quegli studiosi cheincontrano difficoltà a capire come la vita possa proseguire dopo la morte del corpo materiale, in modo normale e senza sbalzi.Era difficile immaginare, di fronte all'apparente diversità di condizione fra incarnati e disincarnati, che lo Spirito potesse abitare città edificate e organizzate in modo simile a quelle terrene.Gli Spiriti dissero ad Allan Kardec(3) che, nel Mondo Spirituale, vivevano in "specie di accampamenti, di campi, per riposare dopo un lunghissimo errare, stato sempre un po' penoso".(3)Questione nº 234, Il Libro degli Spiriti.Non era possibile, è vero, dare ali all'immaginazione per speculare su ciò che potevano essere, realmente, queste specie di accampamenti, perché mancavano riferimenti chiari che inducessero a idealizzare delle comunità di Spiriti che potessero abitare delle città strutturate in edifici solidi, su un terreno fertile coperto di vegetazione, tutto strettamente simile a ciò che conosciamo sulla Terra.A partire dalle informazioni fornite da André Luiz e superato in naturale stupore causato dalle rivelazioni dello Spirito, ci si rese conto che le cose non avrebbero potuto essere diversamente. Abituati per molti secoli a idealizzare il Cielo e l'Inferno in termini che non corrispondono alle espressioni umane, nonostante le rivelazioni contenute nelle opere di Codificazione, ci rifutavano di accettare ciò che è ovvio. Se lo Spirito sopravvive al corpo, e le prove di questa sopravvivenza erano state fornite in abbondanza a partire dalla nascita della Dottrina Spiritista, e se, d'altra parte, gli Spiriti ci assicurano che ci saremo riuniti in famiglie e in gruppi, e che la vita continua senza grandi cambiamenti dopo la morte fisica, perché avrebbe dovuto essere così discrepante il rapporto con i modelli terreni?A partire dai ricordi della Vita Spirituale organizziamo la vita terrena, e André Luiz ci dimostra che questa è una copia imperfetta di quella.Dopo l'edizione del libro, la città "Nostra Dimora" si è installata nei cuori e nell'immaginazione di tutti i seguaci dello Spiritismo, che in essa identificano un modello incoraggiante delle organizzazioni e delle situazioni che attendono l'uomo dopo la disincarnazione e - perché non dirlo? - uno stimolo ad approfittare dell'esistenza fisica per convivere, dopo, in comunità identiche o migliori.Se la rivelazione portata da André Luiz ha dovuto aspettare ottantasei anni, dopo l'edizione di Il Libro degli Spiriti, adesdso, quasi quarant'anni dopo la comparsa del libro Nostra Dimora, l'Alto ci concede alcune informazioni in più, offrendoci la possibilità di ricevere, attraverso il lavoro medianico della nostra sorella Heigorina Cunha, di Sacramento, il Piano Pilota della città spirituale che è l'obiettivo di questo libro.La città "Nostra Dimora", secondo le informazioni fornite da André Luiz, è stata fondata da illustri portoghesi, disincarnati in Brasile, nel secolo XVI, a partire dal punto in cui è localizzato oggi il Governatorato.Lo Spirito racconta che, in quel tratto di terra, in cui si vedono edifici finemente decorati e in cui si aggregano delicate e nobili vibrazioni, i fondatori trovarono "le note primitive degli indigeni del paese e le costruzioni infantili delle loro menti rudimentali", e che dovettero, a costo del "servizio perseverante, della solidarietà fraterna e dell'amore spirituale", conquistarli e integrarli per conseguire gli obiettivi che si erano prefissati.Nel periodo in cui l'Amico Spirituale si pronunciò, la città poteva contare su circa un milione di abitanti.tenendo conto del fatto che la città si divide a seconda delle necessità della sua organizzazione amministrativa, ci permettiamo di informare coloro che ancora non hanno letto il libro Nostra Dimora, che il Governatorato, l'organo centrale, conta sul lavoro e l'organizzazione di sei Ministeri che sono: il Ministero della Rigenerazione, dell'Aiuto, della Comunicazione, del Chiarimento, dell'Elevazione e dell'Unione Divina. Questi Ministeri operano nelle aree che i loro stessi nomi definiscono e ognuno di loro è diretto da dodici Ministri.Chiariti questi dettagli, passiamo a considerare il Piano Pilota della città.