Creato da megamanxitalia il 31/03/2009

Megaman X italia

blog del sito www.megamanxitalia.webs.com

 

Megaman X

Post n°2 pubblicato il 31 Marzo 2009 da megamanxitalia
 
Foto di megamanxitalia

Titolo: Megaman X          Titolo originale: Rockman X

Anno: 1993                     Console: Super Nintendo, PC

                                                                    

 Recensione scritta da Retrogamer.it

Megaman X si presenta, da subito, con tutti i connotati del gioco a piattaforme made in Capcom: frenesia, grande azione e intrigante giocabilità. La conformazione carismatica del personaggio principale non è, in ogni caso, fattore da anteporre a tutti gli altri in quanto deterrente "di fatto" dei meccanismi egocentrici del videogame. Immedesimarsi nel super meccanico conviene con le personificazioni passate e future della casa nipponica; si pensi ad esempio allo stesso Strider, oppure ai picchiaduro di chiara ambientazione "technoludica", che si sviluppano di pari passo con il meccanicismo dello sprite. Megaman X è quasi ristrutturante nel contesto schizofrenico in cui si esprime, trascinandosi gran parte della iconografica della Capcom e degli stereotipi bidimensionali di una continuità didascalica omologata. Stesse cose per lo stesso sistema di spostamenti, e stesse storie per la medesima (ma bellissima) scena del futuro.

"Megaman durante la sua creazione dal dott. Light"

 La caratteristica di ogni videogioco MegaMan è la sua enorme difficoltà. Quasi tutti i giochi, infatti sono poco longevi e alla Capcom sperano di risolvere questo problema incrementando la difficoltà, facendovi imbufalire e inventare parolaccie sempre + nuove e fantasiose

Diciamo che il divertimento è, nel caso di Megaman, una scelta dell'utente e non necessariamente una vittoria del gioco in sè. Si potrebbe creare una sorta di dualismo inconscio e quindi psicologico, valutando punto per punto le scelte obbligate o i semplici spunti ai quali ci "lasciamo andare perdutamente". Ma andare dove? Nell'unica direzione possibile, ovvio, e quindi a destra, partendo da sinistra, sempre a destra. Ma perchè? Mmm, forse perchè l'inizio è a sinistra. E comunque, non è una questione di destre o sinistre, bensì di disposizione al controllo, di predisposizione al salto e all'istinto, nonostante si possa obiettare che l'istinto non dipenda dalla predisposizione essendo un dono naturale. Si parlava di giocabilità, ma senza distrazione, perchè altrimenti ogni cosa perde di significato. Impegno, sfida, concentrazione. Affrontare Megaman X con il massimo della virtù ludica concepibile è obbligatorio, altrimenti lasciate decisamente perdere e dedicatevi al solitario Microsoft. E si ritorna al punto in cui il diveritmento, dicevamo, non sia un fattore predefinito e dipenda dall'approccio mentale e fisiologico con cui affrontiamo gli avvenimenti di gioco, per creare un bivio tra certezza ludica e prominenza granitica. E' difficile valutare oggettivamente il divertimento (potenziale) di Megaman X perchè del tutto soggettivo e primordiale nelle espressioni. Protremmo giocarci e divertirci, giocarvi e divertirci a sprazzi, oppure non giocarci e divertirci lo stesso con qualcosaltro, o ancora giocarci e non divertirci affatto e...basta.

 

PRO: -Impegnativo -Sonoro accattivante -Graficamente curato

CONTRO:

-A tratti difficile -Longevità non molto alta.

 

 
 
 

Megaman x

Post n°1 pubblicato il 31 Marzo 2009 da megamanxitalia
Foto di megamanxitalia

Titolo: Megaman X          Titolo originale: Rockman X

Anno: 1993                     Console: Super Nintendo, PC

                                                                    

 Recensione scritta da Retrogamer.it

Megaman X si presenta, da subito, con tutti i connotati del gioco a piattaforme made in Capcom: frenesia, grande azione e intrigante giocabilità. La conformazione carismatica del personaggio principale non è, in ogni caso, fattore da anteporre a tutti gli altri in quanto deterrente "di fatto" dei meccanismi egocentrici del videogame. Immedesimarsi nel super meccanico conviene con le personificazioni passate e future della casa nipponica; si pensi ad esempio allo stesso Strider, oppure ai picchiaduro di chiara ambientazione "technoludica", che si sviluppano di pari passo con il meccanicismo dello sprite. Megaman X è quasi ristrutturante nel contesto schizofrenico in cui si esprime, trascinandosi gran parte della iconografica della Capcom e degli stereotipi bidimensionali di una continuità didascalica omologata. Stesse cose per lo stesso sistema di spostamenti, e stesse storie per la medesima (ma bellissima) scena del futuro.

"Megaman durante la sua creazione dal dott. Light"

 

La caratteristica di ogni videogioco MegaMan è la sua enorme difficoltà. Quasi tutti i giochi, infatti sono poco longevi e alla Capcom sperano di risolvere questo problema incrementando la difficoltà, facendovi imbufalire e inventare parolaccie sempre + nuove e fantasiose

Diciamo che il divertimento è, nel caso di Megaman, una scelta dell'utente e non necessariamente una vittoria del gioco in sè. Si potrebbe creare una sorta di dualismo inconscio e quindi psicologico, valutando punto per punto le scelte obbligate o i semplici spunti ai quali ci "lasciamo andare perdutamente". Ma andare dove? Nell'unica direzione possibile, ovvio, e quindi a destra, partendo da sinistra, sempre a destra. Ma perchè? Mmm, forse perchè l'inizio è a sinistra. E comunque, non è una questione di destre o sinistre, bensì di disposizione al controllo, di predisposizione al salto e all'istinto, nonostante si possa obiettare che l'istinto non dipenda dalla predisposizione essendo un dono naturale. Si parlava di giocabilità, ma senza distrazione, perchè altrimenti ogni cosa perde di significato. Impegno, sfida, concentrazione. Affrontare Megaman X con il massimo della virtù ludica concepibile è obbligatorio, altrimenti lasciate decisamente perdere e dedicatevi al solitario Microsoft. E si ritorna al punto in cui il diveritmento, dicevamo, non sia un fattore predefinito e dipenda dall'approccio mentale e fisiologico con cui affrontiamo gli avvenimenti di gioco, per creare un bivio tra certezza ludica e prominenza granitica. E' difficile valutare oggettivamente il divertimento (potenziale) di Megaman X perchè del tutto soggettivo e primordiale nelle espressioni. Protremmo giocarci e divertirci, giocarvi e divertirci a sprazzi, oppure non giocarci e divertirci lo stesso con qualcosaltro, o ancora giocarci e non divertirci affatto e...basta.

 

PRO: -Impegnativo -Sonoro accattivante -Graficamente curato

CONTRO:

-A tratti difficile -Longevità non molto alta.

 

Titolo: Megaman X          Titolo originale: Rockman X

Anno: 1993                     Console: Super Nintendo, PC

                                                                    

 Recensione scritta da Retrogamer.it

Megaman X si presenta, da subito, con tutti i connotati del gioco a piattaforme made in Capcom: frenesia, grande azione e intrigante giocabilità. La conformazione carismatica del personaggio principale non è, in ogni caso, fattore da anteporre a tutti gli altri in quanto deterrente "di fatto" dei meccanismi egocentrici del videogame. Immedesimarsi nel super meccanico conviene con le personificazioni passate e future della casa nipponica; si pensi ad esempio allo stesso Strider, oppure ai picchiaduro di chiara ambientazione "technoludica", che si sviluppano di pari passo con il meccanicismo dello sprite. Megaman X è quasi ristrutturante nel contesto schizofrenico in cui si esprime, trascinandosi gran parte della iconografica della Capcom e degli stereotipi bidimensionali di una continuità didascalica omologata. Stesse cose per lo stesso sistema di spostamenti, e stesse storie per la medesima (ma bellissima) scena del futuro.

"Megaman durante la sua creazione dal dott. Light"

 

La caratteristica di ogni videogioco MegaMan è la sua enorme difficoltà. Quasi tutti i giochi, infatti sono poco longevi e alla Capcom sperano di risolvere questo problema incrementando la difficoltà, facendovi imbufalire e inventare parolaccie sempre + nuove e fantasiose

Diciamo che il divertimento è, nel caso di Megaman, una scelta dell'utente e non necessariamente una vittoria del gioco in sè. Si potrebbe creare una sorta di dualismo inconscio e quindi psicologico, valutando punto per punto le scelte obbligate o i semplici spunti ai quali ci "lasciamo andare perdutamente". Ma andare dove? Nell'unica direzione possibile, ovvio, e quindi a destra, partendo da sinistra, sempre a destra. Ma perchè? Mmm, forse perchè l'inizio è a sinistra. E comunque, non è una questione di destre o sinistre, bensì di disposizione al controllo, di predisposizione al salto e all'istinto, nonostante si possa obiettare che l'istinto non dipenda dalla predisposizione essendo un dono naturale. Si parlava di giocabilità, ma senza distrazione, perchè altrimenti ogni cosa perde di significato. Impegno, sfida, concentrazione. Affrontare Megaman X con il massimo della virtù ludica concepibile è obbligatorio, altrimenti lasciate decisamente perdere e dedicatevi al solitario Microsoft. E si ritorna al punto in cui il diveritmento, dicevamo, non sia un fattore predefinito e dipenda dall'approccio mentale e fisiologico con cui affrontiamo gli avvenimenti di gioco, per creare un bivio tra certezza ludica e prominenza granitica. E' difficile valutare oggettivamente il divertimento (potenziale) di Megaman X perchè del tutto soggettivo e primordiale nelle espressioni. Protremmo giocarci e divertirci, giocarvi e divertirci a sprazzi, oppure non giocarci e divertirci lo stesso con qualcosaltro, o ancora giocarci e non divertirci affatto e...basta.

 

PRO: -Impegnativo -Sonoro accattivante -Graficamente curato

CONTRO:

-A tratti difficile -Longevità non molto alta.

 

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