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Post n°2 pubblicato il 03 Maggio 2012 da Melime_I
Stanotte ho sognato un pastore tedesco. Proprio così, un cucciolone peloso che stava nel mio garage. Amo gli animali e darei di tutto pur di vivere con almeno un cane. Però vivo in un'appartamento, e i miei coinquilini non gradiscono la presenza di amici quattrozampe in casa. Allora, dicevo, questo cagnolone era nel mio garage: era tutto nerò con sfumature marroni, e stava accucciato all'entrata. Io lo guardavo e mi sentivo piangere il cuore al pensiero che da un momento all'altro qualcuno se lo sarebbe venuto a prendere, e non sarebbe stato più mio. Nonostante tutto, gli preparavo da mangiare, gli facevo un bagno e lo spazzolavo (sicuramente rappresentava uno dei tanti trovatelli che ho incontrato nella mia vita). Aspettavo che qualcuno arrivasse, ma il cane non dava segni di volersene andare. Rimaneva accanto a me, mi seguiva dove andavo, stava allerta se entrava qualcuno. Non so interpretare i sogni. Ma il pastore tedesco è una cane tra i più fedeli, è anche un cane da guardia, protegge fino alla morte il suo padrone e non lo lascerà mai per qualcun altro. Come tutti gli altri cani, d'altronde. Ho bisogno di un "pastore tedesco", di qualcuno che mi protegga e che mi difenda per una volta. Sono stanca di essere l'angelo custode di qualcun altro, sento il bisogno di essere accudita, coccolata, difesa. La mia sola corazza, ormai, si sta infrangendo. Vorrei che qualcuno fosse dalla mia per una volta. Dalla mia e basta. Non voglio più essere un cane abbandonato per la strada. Vorrei qualcuno che mi voglia bene, sempre. |
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L'INFINITO.
Per me l’infinito ha un nome. Ha gli occhi grigi, una minuscola bocca, un naso piccolo e all’insù, un corpicino fragile.
Ho conosciuto l’infinito il 14 maggio del 2007. Sono passati cinque anni ormai, eppure non l’ho mai dimenticato. Era una cosa che, prima di averla vista, non conoscevo, qualcosa che non desideravo, che consideravo piccolo e inutile. Spesso le cose che non si conoscono fanno paura, sono così misteriose e oscure, che pur di non affrontarle, ti inventi che non servono, che non esistono, che non le vuoi.
Ma poi è arrivato, l’infinito, e ha sconvolto tutto. È bastato un attimo e ogni cosa è cambiata. Era come se non fosse più la gravità a tenerti salda alla terra, ma i suoi occhietti. Avevo 12 anni, e l’infinito mi ha sconvolto. Era mio fratello. La prima volta che l’ho visto aveva appena qualche ora: mi ha conquistato, stregato, mi ha fatto sentire ardentemente il significato di essere viva, di amare. Mi ha mostrato la bellezza, la magnificenza del mondo, l’amore fatto a realtà concreta. E tutto questo, semplicemente venendo al mondo. Non dimenticherò mai il mio senso di fierezza mentre lo mostravo agli altri, misto alla gelosia di volerlo tenere tutto per me. Il senso di protezione e ammirazione verso quel batuffolo paonazzo e piagnucolante. Non ho più provato le stesse sensazioni di libertà, grandezza, magnificenza. Mai un’altra persona o un fenomeno mi hanno dato le stesse emozioni.
L’infinito è qualcosa che solitamente non può vedere con gli occhi, toccarlo con mano, annusarne l’essenza. Si può solo immaginare.
Eppure a volte, qualcosa di reale rende l’idea di infinito più concreta di qualsiasi fantasia. E io questa idea l’ho sentita, prendendo in braccio una creaturina appena nata.
Inviato da: believeinyourdream97
il 10/05/2012 alle 15:45
Inviato da: Melime_I
il 09/05/2012 alle 19:32
Inviato da: believeinyourdream97
il 08/05/2012 alle 16:46
Inviato da: fataeli_2010
il 03/05/2012 alle 19:13
Inviato da: Melime_I
il 03/05/2012 alle 18:21