Gocce di rugiada

RAZZISMO SUBDOLO


Accanto alle forme più note di discriminazione e razzismo che riguardano il colore della pelle, l’appartenenza etnica, i gusti sessuali, il credo religioso esiste una forma di razzismo subdolo che io definirei estetico e cronologico. Ho notato che si preferisce evitare di parlarne se non addirittura di definirlo razzismo. Eppure è quello che più di tutti caratterizza il nostro tempo e in particolare il mondo occidentale, sempre più diviso in caste e categorie e sempre più votato al culto dell’immagine. Ha effetti devastanti in quanto fomenta odio e produce frustrazioni e fallimenti. Colpisce in maniera particolare le donne ed è quello che si manifesta quando a un colloquio di lavoro si preferisce la donna bella a quella brutta (ma le selezioni non dovrebbero avvenire in base a quello che si sa e si sa fare?
) oppure quando a un concorso di bellezza una ragazza che non supera i 170 cm viene esclusa a priori (in teoria se sei bella da far invidia a una dea ma sei alta 1 m e 50 cm devi andare a farti fott… ehm, benedire). Discorso simile viene fatto per le signore che superati gli anta si vedono costrette a lasciare il posto a quelle (avvenenti) che hanno la metà dei loro anni. E se per caso insistono per restare al passo, vengono obbligate a ricorrere alla chirurgia estetica, anche se non ne hanno bisogno perché magari sono invecchiate splendidamente. Ma sono invecchiate, appunto. Questo accade regolarmente nel mondo dello spettacolo ma, ho scoperto con orrore, anche in quello del giornalismo televisivo: avete notato che oggi i tg sono condotti tutti da donne sempre più giovani e attraenti? Le vecchie guardie sono quasi tutte scomparse e gli uomini, belli o brutti che siano, sono ormai una minoranza (in quest’ultimo caso parlerei di “razzismo di genere”). E tanti saluti all'esperienza e alla professionalità.Si parla di razzismo cronologico anche quando tra i requisiti per accedere a una determinata professione è richiesta un'età inferiore ai trent'anni. Trent’anni cazzo! Che cosa sono trent’anni?! A quell’età si è ancora nel fiore della giovinezza, quella è l’età giusta per iniziare qualcosa di serio e importante, tantissime persone escono dall’università che hanno trent’anni compiuti!Ma che cosa stiamo dicendo? Ma dove stiamo andando a finire?! E perché nessuno parla? Perché nessuno punto il dito contro questo tipo subdolo di discriminazione, neanche chi ne è stato vittima? Perché ci si affanna tanto a battersi contro problemi di entità minore, mentre di fronte a fenomeni come questi si preferisce nascondere la testa sotto la sabbia come gli stron… ehm, gli struzzi? PS. Esiste anche il razzismo politico, ma quello è un altro discorso.