Gocce di rugiada

IL PIÙ GRANDE SHOWMAN


Un Fiorello strepitoso quello che per quattro lunedì consecutivi ci ha tenuto compagnia in prima serata su Rai Uno col varietà Il più grande spettacolo dopo il weekend. Uno show alla vecchia maniera, di quelli che non si vedevano da anni sul piccolo schermo. Persino le coreografie, firmate da Daniel Ezralow (e scusate se è poco), hanno ricordato quelle dei tempi in cui si ballava sul serio in tv (oggi purtroppo i ballerini televisivi si limitano ad alzate di cosce, ammiccanti rotazioni di bacino e sbattimenti di capelli... povera danza moderna!
). E cosa dire degli ospiti? Fiorello ha chiuso la porta in faccia alla mediocrità e l'ha aperta solo ai Very Important People. Finalmente, per una volta, una trasmissione in cui gli spettatori non si sono visti proporre sempre le solite facce, i soliti nomi di gente senza né arte né parte che da una sera a una mattina, senza impegno e sacrificio, si sono risvegliati divi, idolatrati da un pubblico cerebroleso. Dunque, niente amici e figliocci di Maria De Filippi, niente concorrenti di reality show, talent show, trash show. Niente tette e culi delle varie Belen di turno, niente creature sfaccendate nate dalla mente perversa di squallidi "dittatori mediatici". Insomma, niente immondizia. Fiorello ha ospitato i grandi nomi della musica italiana (da Giorgia a Elisa, da Antonacci a Jovanotti) e internazionale (da Tony Bennett ai Coldplay fino a Michael Bublé); grandi personaggi dello sport come Novak Djokovic ed eccellenze italiane come Roberto Benigni e Roberto Bolle (il mio Robertino!
). Persone meritevoli, che valgono qualcosa, che valgono molto, che per arrivare dove sono arrivati hanno fatto anni e anni di gavetta e il pubblico (quello intelligente, non quello cerebroleso) li ama proprio per questo. E cosa dire dello stesso Fiorello? Mattatore unico di quattro gradevolissime serate. Ha superato se stesso, come sempre. Cantante, ballerino, presentatore, imitatore, comico, rumorista: lo showman per antonomasia. Una comicità pura, semplice, mai volgare, mai offensiva. Quel pizzico di satira che fa sorridere anche chi ne è il bersaglio e che non cela alcun interesse politico. Grande Fiorello! Un artista completo, un uomo semplicissimo al quale il successo non ha dato alla testa. Un ragazzo che si è fatto da solo, dal nulla, che è andato avanti solo grazie al suo straordinario talento. Un talento che l'ha aiutato a rialzarsi quando è caduto e che l'ha condotto fino in cima all'Olimpo dei personaggi italiani più amati. Lo apprezzo da quando, piccolissima, lo vedevo su Italia 1 andare in giro per le piazze d'Italia con il Karaoke, il codino e i cappotti dai colori sgargianti. Praticamente da una vita!
Cara Rai, è questa la televisione che voglio. Questa è la televisione che vogliono tredici milioni di italiani (il numero di spettatori che Fiorello ti ha fatto registrare con Il più grande spettacolo dopo il weekend). Ricordatelo per le scelte future.