Gocce di rugiada

E SO' SODDISFAZIONI!


Non dico che scrivere è ciò che so fare meglio nella vita, questo lo lascio giudicare agli altri. Dico solo che scrivere è una delle cose che mi piace fare di più nella vita. Da sempre la scrittura mi permette di esprimere al meglio me stessa, le mie emozioni, i miei sentimenti. E le piccole grandi soddisfazioni che ho collezionato fino ad ora le devo alla scrittura e spero che sarà così anche in futuro, a Dio piacendo. Tra queste soddisfazioni vi è sicuramente la vittoria del "Premio Giovanni Paolo II", organizzato nel mio paese, Pompei, rivolto a poeti, pittori, scultori e fotografi provenienti da ogni parte d'Italia. Quest'anno il Premio è giunto alla sua terza edizione e ha scelto come tema ispiratore "la donna". Io ho deciso di parteciparvi con una poesia dal titolo "Lode alla donna". Era la prima volta che partecipavo ad un concorso letterario e le mie speranze di vincere erano poche, se non nulle. E invece mi sono ritrovata, a sorpresa, tra i vincitori. Quando si riceve un premio, solitamente si fanno ringraziamenti e dediche. E io li voglio fare. Li devo fare. Voglio innanzitutto ringraziare l'uomo a cui è intitolato questo premio, ovvero Giovanni Paolo II, lo straordinario Karol Wojtyla, il papa della mia infanzia e della mia adolescenza, al quale io sono particolarmente legata e che considero il più grande e carismatico pontefice della storia della Chiesa. Lo ringrazio perché prima di scrivere la poesia con cui ho partecipato al concorso, l'ho pregato, gli ho chiesto di aiutarmi a trovare l'ispirazione, le parole giuste da mettere in versi, e mi piace pernsare che mi abbia realmente ascoltata ed aiutata.La vittoria la dedico alla mia famiglia, in particolar modo ai miei genitori, che più di tutti credono fortemente in me e mi spingono a fare sempre meglio nella vita. La dedico a quei pochi, pochissimi amici che pure credono in me, che mi vogliono veramente bene e me l'hanno dimostrato con i fatti e non con le chiacchiere. La dedico a tutte quelle persone che mi apprezzano per quello che sono e mi rivolgono complimenti sinceri. La dedico anche ai tanti falsi amici che mi hanno vomitato addosso solo invidie ed energie negative e a quelle persone che non hanno mai capito niente di me, come alcuni professori del liceo, che hanno sempre preferito la mediocrità a me, provocandomi danni interiori negli anni più critici di una persona: quelli dell'adolescenza. La dedico alla mia professoressa di italiano e latino del liceo, Maria Caterina Rotundo, donna di raffinata sensibilità, che invece ha da subito capito tutto di me e l'ha fatto capire anche a chi non capiva (o non voleva capire), aiutandomi (inconsapevolmente) a prendermi le mie rivincite e aiutandomi anche a scoprire le mie vere inclinazioni. La dedico ai miei amatissimi nonni materni che non ci sono più. E infine la dedico a me stessa, perché impari a credere sempre di più in me, con l'augurio che riesca a dare al più presto un senso a questo bellissimo dono che è la vita. Mi auguro che questo premio mi porti fortuna per il futuro. E' il primo che vinco, speriamo non sia anche l'ultimo!