Gocce di rugiada

IL TEMPO DELLE VIOLE


Insieme alle rose e alle camelie, le violette sono i miei fiori preferiti in assoluto. Forse perché sono legate ai miei ricordi d'infanzia: da piccola le raccoglievo con mio nonno nel mio giardino, poi ne facevamo dei graziosi mazzolini e li portavamo alla nonna e alla mamma. Ancora oggi spuntano nel mio giardino, ma da quando il nonno non c'è più non mi entusiasma più raccoglierle. Piccole, tenere, insignificanti ma dal profumo forte e persistente. Le amo da sempre! Negli ultimi tempi però ci sto andando proprio in fissa. E non parlo solo del fiore. Mi piace il nome Violetta, tanto che ho pensato che se avrò una figlia la chiamerò così. Mi piace il colore, per gli abiti, per i cosmetici, per le pareti, per la bigiotteria, per l'oggettistica in genere (pare che il viola stimoli la creatività ed io sento sempre il bisogno di stimolarla). Mi piace il profumo, tanto è vero che adoro due profumi che hanno la violetta come nota di testa: Eleonora Duse di Laura Tonatto e, ovviamente, la mitica Violetta di Parma Borsari, un pezzo di storia italiana. Ho addirittura cercato libri e canzoni che parlano di violette. Violetta è anche il nome della protagonista della mia opera preferita, La traviata di Giuseppe Verdi (che poi sarebbe la signora delle camelie e la camelia, manco a dirlo, è un altro fiore del mio cuore. Tutto collegato!
 ). So che addirittura si mangiano questi delicati fiorellini. Io in passato ho soltanto assaggiato delle pastiglie al sapore di violetta e ricordo che erano squisite (le produce la celebre e antica azienda dolciaria Pastiglie Leone).Non so perché ma questo fiore, con quel suo profumo, quel suo aspetto, quel suo stesso nome, mi fa pensare ai tempi antichi, tipo inizi del 1900. Mi fa pensare a perle, reggicalze, pizzi, merletti, calze con la riga, ciprie, rossetti, immagini in bianco e nero, immagini ingiallite. Tutto raffinatamente femminile, tutto meravigliosamente retrò. Come in un magico sogno. Lo so che sembra strano ma che volete da me? La mente assorbe gli stimoli attraverso i sensi dopodiché fa le associazioni che più le garbano, incurante del fatto che possono sembrare stravaganti o assurde.Intanto, mentre scrivo questo post, ascolto Renata Tebaldi cantare un'aria di Alessandro Scarlatti. Quale? Ma Le Violette ovviamente!