La Mente e l'Anima

INCUBI?


non so bene in realta come giostrarmi qui nel deserto, non ricordo l ultima volta che ci sono stato, non ricordo bene quasi nulla dell ultima volta che ci sono stato. tranne di quelle cose che tutti ricordano del deserto, le spighe di grano i fiori l acqua, acqua a fiotti dal cielo e dalla terra, i girasoli, i prugni i meli i peri, le maglie a maniche lunghe. bello il deserto. ma forse non me lo ricordavo bene, o forse in questi anni e' cambiato. ora il vento durante il giorno e' caldo e' cocente, e tutta questa sabbia non so da dove sia arrivata, camminarci sopra, con questo vento poi, pare di immergermi in una friggitrice... beh non sono pronto a tutto questo, mi aspettavo facesse piu fresco, mi aspettavo di farmi certe dormite in compagnia di qualche venticello fresco che porta il nome di qualche bella signorina... e invece no, sono immerso qui tra infinite dune di sabbia a sudare l anima, a perder capelli e scaglie di pelle... e poi quegli animalacci, gialli, giganti, grotteschi, dalle sembianze di befana... quegli stronzi, durante il pomeriggio passano sculettanti e tetri e goffissimi a portarmi lungo vie sconosciute piene di iene, iene affamatissime, ma spaventatissime, che quindi continuano inesorabilmente ad aver fame, ogni ora di piu, ogni giorno di piu, e con la fame cresce la rabbia, ma con la rabbia cresce lo spavento, iene arrabbiatissime affamatissime spaventatissime... paura di che poi? volendo potrebbero mangiarmi vivo, il caldo mi tormenta, mi affatica, nemmeno un dito riesco a muovere, e se non fosse per quegli animalacci me ne starei oziante oziante su quell amaca che ho costruito con quelle inutili maglie a maniche lunghissime che mi ero portato, eppure niente, io e quel coso passiamo e loro non fanno altro che litigare fra di loro, la paura le porta addirittura a far finta di nulla dinnanzi al mio passaggio e se la litigano effimere e becere, cadenti, fra di loro, non ottenendo nulla, mangiano solo quando una di loro muore di fame di stanchezza per il caldo... iene nel deserto, iene del deserto, mi cago sotto, potrebbero uccidermi, ma inette sono cieche alla vita, aggrappate ad un manico d ossa se la muiono nell inferno della loro rabbia, effimere bruciano. ma io imperterrito mi cago sotto quando passo li, quelle vie, quelle orribili facce, quel cazzo di caldo... cazzo, non so come sono arrivato qui. e non so come ci sono arrivato le altre volte. ricordo sempre che prima di trovarmi qui vedo occhi luminosi e giganti, e poi bararti di letti umidi, mostri urlanti e schifosissimi flaccidi che mai ho capito se facciano parte della realta o di qualche sognaccio di culo... ora che ci penso, l ultima volta, l ultimo istante prima di arrivare qui, l ultimo istante nella mia stanza, a monte, in quella villetta fra le nevi, ero sul mio letto, ed era umido... e ricordo, son sicuro, che avevo in mente occhi grandi e iridescenti, e c era un mostro verde merda che mi osservava... e poi un vento freddo, gelido, da brividi, che trasportava pidocchi... ah ecco... il letto, il vento, i mostri, i pidocchi, quei due fottutissimi occhi, ed eccomi qui, fra le iene, il caldo, gli animalacci che mi portano nella luce dell inferno con le iene... ah ecco... ah ecco... il fottutissimo deserto. il fottutissimo caldo, inferno, inferno, iene. conosco questo posto, lo conosco da secoli, qui cala il sipario sulla mia notte insonne. ah ecco... ah ecco...                                                                                       Zemzemi K.