Merry & Pippin

Post N° 226


LUGLIO e AGOSTO 2006"Théoden si risedette lentamente, come se la stanchezza lottasse ancora per impadronirsi di lui contro la volontà di Gandalf. Si volse a guardare il suo grande palazzo. «Ahimè!», esclamò, «purtroppo questi sono per me tempi malvagi, e giungono nella vecchiaia invece della pace che mi ero meritato! Ahimè, Boromir coraggioso! I giovani periscono mentre i vecchi rimangono ad avvizzire». Si strinse le ginocchia con le mani rugose.«Le tue dita ricorderebbero più facilmente la loro antica forza se afferrassero l'elsa di una spada», disse Gandalf. Théoden si alzò portandosi la mano al fianco, ma non vi era spada alla sua cinta. «Dove l'ha messa Grima?», mormorò sottovoce.«Prendi questa, sire!», disse una limpida voce. «E' sempre stata al tuo servizio». Due Uomini avevano salito silenziosamente la scala e si trovavano ora a pochi gradini dalla cima. Uno dei due era Éomer: non portava elmo né cotta di maglia, ma in mano teneva una spada sguainata, e nell'inginocchiarsi ne offrì l'elsa al suo padrone.«Come mai?», disse severamente Théoden. Si volse verso Éomer, e gli Uomini lo guardarono meravigliati, lieto e dritto com'era. Cos'era accaduto al vecchio che avevano lasciato raggomitolato sulla sedia o curvo sul bastone?«Sono stato io, signore», disse Hàma tremando. «Avevo capito che Éomer doveva essere liberato. Una tale gioia si era impadronita del mio cuore che forse non ho più saputo comportarmi. E poi, dal momento che era di nuovo libero e Maresciallo del Mark, gli portai la spada, obbedendo alla sua preghiera».«Per deporla ai tuoi piedi, sire», disse Éomer.Durante un lungo attimo di silenzio Théoden rimase fermo con lo sguardo fisso su Éomer inginocchiato ai suoi piedi. Nessuno dei due si mosse.«Non vuoi prendere la spada?», disse Gandalf.Lentamente Théoden allungò la mano. Le dita e il magro braccio afferrando l'elsa parvero acquistare nuovo vigore e rinnovata forza. D'un tratto egli alzò la lama e la fece roteare scintillante e sibilante. Poi lanciò un grido potente. La sua voce squillò limpida nel cantare nella lingua di Rohan un richiamo alle armi.Desti ora, desti, Cavalieri di Théoden!Terribili eventi nell'oscuro Oriente.Sellate i cavalli, suonate le trombe!Avanti Eorlingas!"Da "Il Signore degli Anelli" - LE DUE TORRI - Libro PrimoEcco uno dei passaggi che preferisco ispirati allo zio Teddy (come chiamo affettuosamente Re Théoden )! Dopo il lungo periodo fatto di "sogni cupi" il Sovrano di Rohan, uomo d'onore, torna a mirare la luce grazie allo Stregone Gandalf il Bianco, il quale lo libera dall'incantesimo che aveva offuscato, incatenato e addormentato la sua mente  per volere di Saruman, e quindi dai suggerimenti disonesti del consigliere di corte Grima Vermilinguo.Sagge e toccanti le parole di rimpianto del vegliardo alla notizia della morte di Boromir di Gondor il valoroso, ed emozionante il lento ma deciso riappropriarsi della sua fiera, vecchia lama Herugrim: una degna "rinascita" in seguito alla prigionia di un tetro sonno, seduto com'era nel vuoto trono dell'ombra.Non a caso ho deciso di pubblicare questo passaggio del Libro: ieri, tra gli altri regali, ho ricevuto la spilla di Théoden... Stasera sono dunque ispirata!  E un nuovo bellissimo pezzo si aggiunge alla mia voluminosa collezione dell'Anello!MerryMi sono affrettata a postare ora che il portatile di Pip è ancora funzionante (spero regga ancora per qualche giorno)... Nel caso in cui mi lasciasse per strada, dovrei aspettare di rientrare a Villa Brandy per scrivere dal mio, ma non prima della metà di Settembre... Mantenete pertanto le dita incrociate!