Merube

diafiṡàrio 4


 Quante analogie si possono habēre con le procelle...insinuanti spumano lemme lemme nell'ego, appartengono al sangue come liquido che incede incessante nel deambulo di vita. Unquanco agevole riemergere dalla sua apnea, perturba flemmaticamente nel respiro accorpato di nuovo ritmo e ti spetta senza ricordanza prossima solo con l'imaginifico sguardo di memor-ŏris statiche, un domani dal loto dischiuso ritrai il seme accresciuto su un cedevole guanciale avvolgente di leggiadro sonno, non schiavo da sogni inarrivabili, asservito alla sopravvivenza del redolènte disinganno di come sia facile attraversarti nella quiete pertinace d'una aurora che prende vigore.