5 febbraio 1888... quando guardai negli occhi l'orso, e pure gli avevo puntato l'arma addosso, non gli sparai. Vidi quel desiderio di malinconico torpore di quel lungo inverno, eppure non troppo rigido. Gli vidi dentro poiché mi vidi dentro. Orso maledetto - pronunciai a mezza voce. Credo che abbassò lo sguardo non per l'arma, ma per aver l'istinto udito l'evocazione a quella parte di orso così agli antipodi dalla sua aggressività animale. Va' via - pronunciai ancora. Perditi nel sonno tra la neve... Oggi dubito che quest'ultima frase fosse la mia voce; forse era il suo soffio che mi raggiunse prima che si voltasse e scomparisse tra la bruma della montagna di quel lungo inverno, eppure non troppo rigido...