Mi impigrisco. Il mondo può restare lì fuori.Poi c'è però che per viverlo, il mondo, la natura ci ha incollati una forza esistenziale. Per essa troviamo un motivo e viviamo il mondo. Alle volte poi c'è che c'è un mondo che vive in noi.Poi c'è che pendiamo da un lato, ognuno il suo, e sembra che andiamo in una qualche direzione. Ma è solo pendenza. Così se vi impigrite, sempre un po' di più, siatene certi, non andrete verso alcuna direzione e il mondo si dimenticherà di voi.Poi c'è che la natura ci ha incollati il bisogno dell'altro. Peggiore aggeggio interiore della forza esistenziale. Una complicazione. Cosi, oltre al motivo, cercate qualcuno, e la pendenza si accentua e cominciate ad andare più veloci, in una direzione, verso qualcuno. Ma se vi impigrite, sempre un po' di più, siatene certi, non andrete verso alcuno e vi dimenticherete del mondo.Cosi l'opera è completa. Elogio alla pigrizia, tranne che poi c'è che dovete fare i conti con i "poi c'è".