Oggi, come ieri, come domani... sorge l'alba e inizio, come ogni giorno, nuovamente la scalata. Poi, al tramonto, scenderò a valle, chiusa tra i monti e questa cima che mi appresto ancora a risalire. Nessun peso da portare in su come un novello Sisifo, solo una iniziale pena del cuore - finché c'è rimorso c'è la colpa - ma che diventa leggerezza a ogni metro che vado su. Cosa mi spinge lassù? Non raggiungerò la vetta, almeno non quella della roccia. Un poco prima troverò la sorgente, mia personale Shangri-La, ché ognuno dovrebbe avere la sua, così che al termine della salita, potrò sedermi, specchiarmi, come un vecchio Narciso, parlarle e berne un po' senza toccarla mai, ché ogni increspatura ne rompe la magia. Non tutti i giorni posso andare e non so se questi sono giorni. È che non so fare altro da tempo, che non so più da quanto tempo. Ma non importa poiché dovete, a ogni alba, dopo ogni tramonto che attende l'alba, immaginarmi felice...