Ombre di Luce

corporalità


«E dovremmo alzare ancora un altro sipario, su un’altra scena, Mitamit. Perché non c’è solo la differenza tra me, ombra, e te, luce; tra me, fondo irrazionale e nascosto, da cui sorge la luce della ragione e della coscienza, che hai la presunzione di rappresentare.» «Gli opposti sono molteplici e la loro opposizione è vita, archetypon.» «Ma quando imponi solo uno degli opposti, la vita non scorre più.» «Vero.» «Ed allora perché continui ad imporre l’astrazione di un corpo, l’idea del corpo pensato come “cosa”, unicamente oggetto tra gli oggetti del mondo, e non ti confronti, o quanto meno dialoghi, con il corpo-soggetto, che nella carnalità diventa parte – partecipa - attiva della propria vita e, così facendo, entra nella vita?»