Ombre di Luce

Fiore


L’incontro con persone fino a quel momento sconosciute fa nascere spesso sensazioni di diffidenza. Lo sguardo ed il pensiero conducono a trovarne un difetto, prima nell’aspetto e poi nella personalità manifesta. È per difenderci dalle irruzioni nel nostro mondo. Esercitare la sospensione del giudizio è un’arte matura. Altre volte, persone che conosciamo da tempo e con le quali si è lottato all’arma bianca, improvvisamente entrano in un salto quantico; diventano così i nostri migliori amici, e se sono di genere diverso, i nostri più cari amanti. Poche volte avviene che l’incontro tra estranei sia subito piacevole. Manca una netta emozione, perché manca la diffidenza, e l’apertura dei due mondi può essere immediata, diretta, spontanea. È un po’ come entrare in un prato verde, sapendo che ci saranno dei fiori, ma vederne uno bello e pulito, semplice e franco. Si sente una sintonia tra se e quella forma, finendo per chiedersi perché. Nel frattempo, è saggio non strappare quel fiore, e lasciare che ondeggi sul quel manto verde. E mentre si dondola sereno, coglierne il suono, il colore e il profumo che si alzano dalle sue vibrazioni.