Ombre di Luce

Post N° 353


(Mi è stato chiesto: perché il deserto. Perché la vita delle persone può essere resa con le metafore della Madre Terra.C’è chi percorre montagne. Ed ogni passo è sforzo, è attenzione ad un cammino accidentato, non sempre sicuro, tendendo continuamente ad un crinale che poi si apre alla discesa. Sapendo che la strada tornerà a salire.C’è chi percorre foreste. Qui non importa se ci sono pendii; qui gli alberi riempiono il paesaggio, in una saldezza e in una fusione di forme che restituiscono un sicuro riferimento. Sentosi così pienamente parte di quella foresta di esseri.C’è chi percorre mari. Ed il navigare non è, in verità, per raggiungere un luogo; è il sottile piacere dell’esplorazione, del percosso in sé, della ricerca di cose sempre nuove ed affascinanti, ben sapendo che a spingere saranno ora venti di bonaccia ora di tempesta. Immergendosi nell’oceanomare e lasciandosi avvinghiare.C’è chi percorre pianure. Il passo è lieve, nessun ostacolo, se non piccoli salti, o dolci colline, e alberi che orientano nel cammino. E l’orizzonte è lì, netto e certo. Sapendo come camminare, sapendo dove andare.Io, ora, percorro il deserto.)