Ombre di Luce

triade


Tre uomini. Io, il sognatore; poi l’Uno, uomo sicuro, affermato, ammirato; poi l’Altro, il folle, il tradito, il violento, l’umiliato. L’Altro improvviso sferra violenti calci contro l’Uno. Perché? Perché Uno gli ha rubato la Donna: così comprendo la sua ira, ma è travolto da se stesso e, muto, mi nega ogni risposta alle parole di mediazione. Mi sveglio o continuo a dormire? la luce è del giorno del sogno o il giorno naturale della vita? Eppure Io continuo a voler parlare all’Altro; ma è all’Uno che mi rivolgo per quella sua sicumera,e l’aver appeso manifesti per ciò che non si doveva dire, tanto da rimproverarlo, duramente. Ma la partecipazione è tanta; l’Uno riconosce i suoi errori e piange; ed Io con lui; ma anche l’Altro piange ed anche Io con Lui. Ed il pianto ci unisce, ci ha unito: l’Altro, il folle, l’Uno, l’uomo luminoso ma corrotto ed Io, me stesso, qui ed ora: il mediatore. È ora di svegliarsi.