Ombre di Luce

strade


Carissima,ti sembrerà un’omelia, ma ti dico: scrivi, scrivi, scrivi. Non fermarti e scrivi tutto quello che vorresti dire e, soprattutto, dirti con la bocca: con costanza, senza eccessi, senza dilungarti, anzi concentra le parole perché i gioielli sono oggetti piccoli. E poi immagina, immagina, immagina, ma non come semplice ricordo di cose note, ma deformando, in quanto questa è la vera immaginazione, quello che gli occhi vedono e la mente percepisce. E immagina tutto, anche quello che hai appena percepito. E poi sogna, sogna, sogna, ma non fare l’errore comune ma così simpatico di interpretare, di voler afferrare il senso del sogno. Non lasciare che le plastiche immagini della notte si trasformino in cartelli stradali così chiari ma altrettanto impositori. Lascia aperte le porte e — ne puoi star certa — che, improvviso, il senso prima o poi t’apparirà.  Mi hai chiesto: qual è la tua strada? Questa è un po’ della mia strada. Il tuo vagabondo, AM[e sì che oggi devo fare chilometri di vera strada…]