Ombre di Luce

oracolo


Carissima,mi hai chiesto se esisti e, nell’esistenza, che identità possiedi. La mia confusione dura un attimo: giusto l’istante in cui abbozzo il pensiero che tu, mia Creatrice, chiedi a me, tua creatura, di darti forma. Ma, pragmaticamente, dovrei dire che le parole, di ogni cartolina, spuntano dall’humus di qualche sottile osservazione femminile che, freccia pesante tra mille frecce leggere, colpisce il bersaglio, in qualche luogo, dentro di me.  Ma tu non esisti e se possiedi un’identità è quella parte, quella carissima parte, dell’altro genere che, ineffabile, è dentro la psiche di ogni uomo. Ed è solo nel momento in cui la tua voce fa eco alle voci che risuonano reali, che interpreto, come una sibilla oracolare, le tue immagini nelle mie parole. Così creatore e creatura si confondo; uno è l’altro: uno più uno, qui, fa ancora uno.Il tuo carissimo,AM