Ombre di Luce

tratteggi


Sogno una gara di barche, forse di canottaggio; gli equipaggi sono femminili. Io dall’alto ad incitarne uno: il mio equipaggio. Regola: chi va a destra, al di fuori dalla propria corsia, è eliminato. Così avviene per una barca: quella più a destra sullo specchio d'acqua. La mia è in ritardo, ma lentamente recupera. E vince. Esulto, intensamente, all’arrivo. Attendo il mio equipaggio, ma nessuno arriva: nessuno con cui posso condividere quella gioia. [Se, come credo, il giorno cosciente è una traiettoria alle volte continua e tranquilla altre sconnessa ed impaziente, perché anche la notte onirica non può essere un susseguirsi di frammenti, di simboliche allusioni, ad un percorso che, pur con soluzioni di continuità, presenta una propria dimensione, così come una linea tratteggiata? Ed allora riunisco i tratti: questo sogno al tratteggio precedente. Ed è certo folle la coerenza tra quelle parti smembrate e separate che ora chiedono di giocare, in un tutt’uno, per me.]