Ombre di Luce

ricordi


Costruttori silenziosi dell’assurdo edificio che è il palazzo della memoria: cantine, scale, finestre, porte, saloni, ma anche angoli oscuri, stanze segrete, librerie comunicanti.Il tempo consuma: angoli che incroceremo una volta sola, stanze segrete che saranno comuni, librerie senza più libri, scale non più accessibili, finestre e cantine murate, saloni abbandonati.Il tempo modifica: angoli con ombre diverse, stanze segrete con segreti diversi, librerie con volumi dalle pagine rosicchiate, scale con gradini mancanti, finestre dai vetri appannati, saloni con il mobilio intarlato.Eppure perché disperarsi per questo? Quello che rende il ricordo tale — del fatto cioè che siamo consci della sua qualità di passato, e non di presente — è perché è un elemento immaginale mai uguale, sempre diverso poiché modificato, di un momento avvenuto. E se ciò è vero, allora ogni ricordo — e il successivo, e quello dopo ancora — è sempre nuovo: nell’assurdo edificio della memoria il tempo crea. E noi siamo i creatori.[osservando chi vuole dimenticare, cerco di imparare dai ricordi...]