Ombre di Luce

il grande pescatore


L’amore ha sempre una proiezione immaginaria, per quanto possiamo crederlo tangibile e reale in un determinato momento. È sempre sul punto di compiersi, è il regno di quel che può essere. O anche di ciò che avrebbe potuto essere.Marías Javier, Quel che non si è compiuto[Il grande pescatore, l’unico tra i sentimenti capace di tirare a sé reti cariche dal mare dell’immaginazione. Perché, se si osserva bene, solo alcuni movimenti sono nella realtà: poi ogni passo successivo nella passione amorosa sembra — è — un miracolo di trascendenza, di trasfigurazione immaginifica, di possibilità che deflagra in altre possibilità ancora. Prima e durante “a lavoro” non siamo noi: è un altro — l’altro me stesso. Nel dopo, nella consunzione, che è prima dello spirito che della carne, quando tutto è compiuto, e tutto trova riposo nelle infinite stanze della memoria, la realtà consuma ferocemente ogni cosa pescata: il pescatore torna muratore (diletto e dramma delle terre dell’ovest). Ma quando si perde l’amore che non si è compiuto? Se esiste un Dio, vi salvi da ciò: non c’è sottomissione più efficace né più durevole di quel che si è costruito su ciò che è finto, o addirittura mai esistito… e su ciò che non si è compiuto.]