Ombre di Luce

cambiamenti


Carissima,è una strana luce quella che di/chiara che i cambiamenti debbano essere sempre intensi e profondi cosicché la personalità diventa altra e viri, in pochi battiti del cuore, dal bianco al nero, dal rosso al giallo, dall’azzurro al giallo.Evitiamo una tirata filosofica laddove la saggezza popolare sentenzia altrettanto bene: direbbe delle sfumature; direbbe dei possibili distici che tentano di raccontare ogni indicibile colore; direbbe che se non siamo tabula rasa alla nascita a maggior ragione non possiamo diventarlo, o peggio imporcelo, durante il corso stesso della vita. E se eventi e movimenti insorgono e spingono ai confini — poiché sul limite nascono le tensioni che risuonano in profondità, laddove essere e mondo si incontrano — allora che “cambiamento” potrà denominarsi quello che manca dell’intenzione dell’azione, che subisce l’evento stesso, che scorre sulla superficie del nostro essere senza infiltrarsi, che come elastico torna, dopo l’allungamento, indietro?Prima del cambiamento c’è la pazienza – cugina del patire: essa si accomoda sul confine e comincia a limarlo, smussarlo, dissodarlo, giorno dopo giorno, nei giorni di sole come di nebbia o di tempesta. Prima del cambiamento ci sono le domande nemiche delle menzogne: su di esse ci si incammina, come su sentieri scossesi, quasi mai comodi e piani, dove buche profonde e abissi laterali ci invitano a tornare indietro.Così, fino all’ultimo giorno, quando un sussulto inaspettato dirà: cambiamento! Tutto qui, semplice a dirsi. (Infatti) Tuo ancora immutato,AM