Carissima,Vorrei essere anestetizzato soltanto nelle profondità di me tanto da non comprendere più quello che ho compreso ed essere una coscienza che ignora di esserlo: una coscienza animale. Non emetterei più gorgheggi, depistaggi verbali e murales sonori, ma solo grugniti incoscienti e primitivi come un animale da zoo.Ma ho parole urgenti e bisognose; tu parole murate e orgogliose: ché i metabolismi della sofferenza hanno ognuno i propri pasti. Così, però, è un gioco al massacro, come accade al contadino che usa un torbido diserbante nel campo verde e buono che fino ad allora aveva ben coltivato: dissecca malerbe, ma anche la sua felicità.Finisco per recitare sull’assito dell’odierno palcoscenico; sembro un attore impazzito che prende le sue parole per vere — con quel suo infantile e stupido entusiasmo — e si crede il personaggio che non è, finendo per convincersi che quell’esistenza fittizia è la forma che dovrebbe essere la sua forma quotidiana. Questo attore commette un errore: non percepisce più le aritmie del suo cuore che dovrebbero rendere una farsa la tragedia che recita. È dei cuori esulcerati far sgorgare voci e dolori e giustificarsi con le commozioni, quando poi basterebbe l’amore a giustificarsi da sé.Tuo, AM
attore impazzito
Carissima,Vorrei essere anestetizzato soltanto nelle profondità di me tanto da non comprendere più quello che ho compreso ed essere una coscienza che ignora di esserlo: una coscienza animale. Non emetterei più gorgheggi, depistaggi verbali e murales sonori, ma solo grugniti incoscienti e primitivi come un animale da zoo.Ma ho parole urgenti e bisognose; tu parole murate e orgogliose: ché i metabolismi della sofferenza hanno ognuno i propri pasti. Così, però, è un gioco al massacro, come accade al contadino che usa un torbido diserbante nel campo verde e buono che fino ad allora aveva ben coltivato: dissecca malerbe, ma anche la sua felicità.Finisco per recitare sull’assito dell’odierno palcoscenico; sembro un attore impazzito che prende le sue parole per vere — con quel suo infantile e stupido entusiasmo — e si crede il personaggio che non è, finendo per convincersi che quell’esistenza fittizia è la forma che dovrebbe essere la sua forma quotidiana. Questo attore commette un errore: non percepisce più le aritmie del suo cuore che dovrebbero rendere una farsa la tragedia che recita. È dei cuori esulcerati far sgorgare voci e dolori e giustificarsi con le commozioni, quando poi basterebbe l’amore a giustificarsi da sé.Tuo, AM