Ombre di Luce

sogno o son fiabe?


[AAA Offresi a psicoanalista]Esco da una porta di un edificio ottocentesco a forma di emiciclo. Sui gradini un cane nero, pigiato su di essi, mi offre resistenza, ma lo evito e lo supero, mentre lui richiude con le zampe posteriori la porta dietro di se, quella da dove sono uscito. Di fronte ho un medesimo ingresso. Percorro lo spazio aperto e lo infilo. Salgo per le scale e mi ritrovo in una sala, prospiciente ad un'altra, dove, seduta, c'è una commissione di senatori. Discuto qualcosa con loro, ma non mi fermo a lungo: mi dirigo verso una porta a vetro. Mi impegna un po' nell'apertura. Una volta aperta mi introduce su uno stretto corridoio con finestre a sinistra; poco più in là mi viene incontro un vecchio: il mio maestro (di lavoro). Lo saluto con "Nonno" e ci abbracciamo; poi mi presenta una giovane fanciulla, sua nipote: l'ha tenuta con sé nell'attesa che tornassi a riprenderla! Commozione in tutti e tre...Che strana coppia: Salomè ed Elia. Ma Elia mi assicurò che lui e Salomè erano l'uno parte dell'altra da tutta l'eternità.Carl G. Jung, Ricordi Sogni Riflessioni, cap. VI