Ombre di Luce

il teatrino dell'amore


Nulla è più ambivalente di colui o colei che invoca l'amore disperato. La disperazione annichilente e svuotante, per l'assenza o l'irraggiungibilità dell'amata, dell'amato (o dell'amore), il sommesso torpore dell'anima che vorrebbe specchiarsi nella realtà e che giunge ad invocare le obliteranti braccia di Thanatos, sono tanto vere quanto false. Dietro le quinte di questo teatrino un po' patetico e un po' sgraziato, si agita Eros, affamato e schietto come un lupo, colante di desiderio, accucciato e in agguato verso tutto ciò che si muove.E così un sonno atteso nasconde l'agitarsi interiore, l'inedia ricopre l'inquietudine dei pensieri, il silenzio il sipario di sussurri infiniti: il Giano bifronte è una delle infinite immagini archetipiche dell'amore. Dategli un'ombra e uscirà alla luce; evocate le lacrime e vi darà un sorriso; rubategli le parole e vi darà l'anima.