Ombre di Luce

mare nero


(La storia che il mondo va male è vecchia quanta la Storia del mondo, scrisse un filosofo; per chi è già, ogni nuova innocenza è sempre degenere. Eppure questo mondo, reso piccolo per diventare giganti nonostante la nostra condizione - la condizione umana - non sia diversa dall'inizio della Storia del mondo, è malato: cerco i sintomi.Ne osservo uno: ciò che scrisse Byron non è più: L'uomo segna la terra di rovine / Sulla riva finisce il suo controllo. Così il mare, il luogo impunito dove ogni macchi(n)a umana si perdeva, dove non si poteva edificare come sulla terra, incapace di reggersi sulle colonne del tempo, dove déi e demoni degli abissi erano parte dell'oscurità umana, il mare nel tempo odierno è sotto il nostro scacco mortale: immense isole di plastica, onde e maree nero petrolio, pascoli e abissi sempre più vuoti.Abbiamo ammalato il mare, essendo stati capaci di letteralizzare la metafora che scrive un poeta: così stanno bruciando il mare / così stanno uccidendo il mare.)