Ombre di Luce

nei muscoli dell'anima


(Non so ascoltare per più di cinque minuti i notiziari televisivi, o leggere le colonne di un giornale: non è solo diffidenza per le esaltazioni giornalistiche e neppure  ostentato misantropismo.Se a tutti fosse chiaro che, nonostante il progresso, la mente dell'uomo è rimasta uguale a sé da quando c'è una storia scritta, non ci dovremmo meravigliare né delle sue bassezze né dei suoi miracoli: niente di nuovo sotto il sole. Così mi libero del superfluo, sperando nelle parole di un profeta: se tenessimo in conto l'inevitabile è ciò che ha diritto d'essere, la musica e la poesia risuonerebbero per le strade.Nell'attesa di questa magnifica utopia, in qualità di scalatore arrugginito delle vette, mi riaffido al Sommo Poeta e ai  canti centrali dell'Opera sua. E nei muscoli dell'anima ritornano a vibrare le antiche fibre:Questi non vide mai l'ultima sera;ma per la sua follia le fu sì presso,che molto poco tempo a volger era.Tutto ciò che è umano è stato già (de)scritto. Tutti siamo stati già scritti. Io. Noi.)