Esistono vantaggi e disagi nell'essere degli uomini multipli, dentro, e polimorfi, fuori.I più forniti intellettualmente chiamerebbero il vantaggio con il nome di empatia: quell'intuizione di poter commettere all'altrui fede alcuna cosa, di darsi a fida, d'affidarsi, all'uomo multiplo e polimorfo. Egli si adatta come plastica, segue degli spigoli, si intrufola tra le pieghe, riempie qualche vuoto, percorre alcuni picchi della superficie dell'anima, dell'animo, altrui. Se avesse una buona dose di malizia e d'interesse personale l'uomo multiplo e polimorfo assumerebbe, per quelli più sbrigativi intellettualmente, il nome di paraculo. Conosco un uomo multiplo e polimorfo, e non ancora così profondamente, poiché troppe tratte bisogna seguire per arrivare al fondo dell'anima sua; per quanto mi sia simpatico, non posso sottacere il disagio, a volte la sofferenza, che egli prova ogni qualvolta la spada dell'opacità, del disconoscimento, del mascheramento divide le sue molteplicità. Poiché la vita è sempre più ricca di qualsiasi uomo per quanto multiplo e polimorfo egli sia.