Ombre di Luce

che odissea!


Cara Penelope de'noialtri,la vita ci tesse e tu, io, noi altri, siamo il filo su cui essa lavora. La vita fa e disfa e il tuo disfare è lo specchio di quest'opera: certo hai in mano il gomitolo, provi a governare il telaio e più il tempo passa e meglio ne conosci i meccanismi, ma alla fine gli incroci, i nodi, le sfilature, le trame cominciate, non saprai mai perfettamente come si svolgeranno, che disegno avranno. Vuoi una tela e viene una saia.Oggi Ulisse facciadibronzo e più vicino e domani s'allontana- fa e disfa la vita; ieri piangeva il tuo nome domani compiangerà il tuo pensiero - fa e disfa la vita. Uomo tra gli uomini pronti alla furbizia del compromesso, all'interesse nascosto dentro un'apparenza, a mentire per con-dire la verità, a giocare per fare sul serio. Così, Penelope, preferisco ascoltare le tue parole, scriverle su questa spiaggia così che la risacca mi offra una nuova superficie per tracciare altri miei simboli, sperando che la prossima tempesta non mi risucchi lontano da te. Tuo Omero deimieistivali,AM