Ombre di Luce

i nostri orticelli


(È un'epoca di coscienze a forma di orticelli. Io stesso mi professo giardiniere del mio giardino, ancorché interiore. Ma la lezione  volterriana, bisogna coltivare il proprio giardino, si è pervertita: l'epoca di un mondo in incessante trasformazione crea uguale epocale angoscia esistenziale e gli orticelli hanno eretto attorno a sé mura sempre più alte, più steccati e porte e chiavistelli -  affermo che il timore delle coscienze si misura dal numero di chiavi possedute.L'orticello dà i frutti e questi difesi dallo sguardo; se quello vicino dà frutti migliori difficile che non sia invidiato e se da carestia si rivolgono gli occhi al cielo e si ringrazia un dio che non sia toccato a noi. Che poi il vicino faccia del suo orticello quello che ritiene giusto per sé, sia esso il capo del villaggio o l'ultimo degli schiavi, tranne poi all'arrivo di una tempesta che spezza rami e frutti, gridare contro al capo e agli schiavi che non hanno protetto il nostro orticello. )