Creato da archetypon il 03/08/2005

Ombre di Luce

Davanti a me fluttua un'immagine, uomo o ombra, più ombra che uomo, più immagine che ombra. (W.B. Yeats)

 

« tagliate!intrecci senza (un) fine »

peccato (mai) mortale

Post n°904 pubblicato il 06 Novembre 2009 da archetypon
 

Bisogna che la morte nell'anima
combatta la morte dell'anima.

Lostas Axelos, Eraclito e la filosofia


[Non nascondo che molte volte ho invocato, anche attraverso una trascendenza, una fine. Ho introdotto deliberatamente dentro di me, in interiore homine, la morte. Operazione peccaminosa, pericolosa, eppure mai mortale. Era - è ancora - il vaccino per un'anima ammal(i)ata: assumere lo scontro per rinnovare, inserire un dolore per sconfiggerne un altro, importare le armi del conflitto per deragliare sulla pace. In-vocando la morte ho e-vocato la vita; conducendo il carceriere ultimo non l'ho de-limitata nel confine di sé, ma ride-limitata nella sua piena dimensione originale. Ho preferito vocare la (mia) morte che non immaginarmi più (nel)la vita.]

 

 

 

Commenti al Post:
atisha0
atisha0 il 06/11/09 alle 08:19 via WEB
[.....] :)
 
giulia_dimarco1
giulia_dimarco1 il 06/11/09 alle 09:37 via WEB
è facile farlo, per alcuni di noi. ingannare il dolore, ma inizio a credere che non sia la giusta via. Una abbraccio
 
OCCHIBLU07
OCCHIBLU07 il 06/11/09 alle 09:38 via WEB
a invocare la morte puo essere il desiderio di rinascere ....
 
DONNADISTRADA
DONNADISTRADA il 06/11/09 alle 09:47 via WEB
La spinta, deliberata, verso la morte come un tuffo dove l'acqua è profonda. C'è bisogno di toccare quel fondo perchè dopo si ri.emerga. E quanto più è profondo il tuffo, tantoNon è mai un gioco eppure è un gioco. A prescindere da soggettive connotazioni di colpe o di peccato, nelle persone più sensibili è molto presente l'evocazione della propria morte come propria forza interiore. Anche quando questo agire appaia contraddittorio.
 
nagel_a
nagel_a il 06/11/09 alle 10:07 via WEB
.. forse è strada "necessaria" per giungere all'armonia degli opposti
 
Framment.Aria
Framment.Aria il 06/11/09 alle 14:45 via WEB
la distruzione è insita nella creazione, e così la crezione è insita nella distruzione. Invocare la morte, a volte, è desiderio di rinascita. a volte.
...
però tu lo sai che ho fatto uno sforzo tremendo...:) ho un pessimo rapporto con la parola morte
 
Le_cento_botte
Le_cento_botte il 06/11/09 alle 18:02 via WEB
E' un pò come la teoria di " Ciò che non ci uccide ci rende più forti " , ma con me non ha funzionato :(
 
se_forse_mai
se_forse_mai il 06/11/09 alle 19:22 via WEB
forse il vaccino... forse la sola cura...
 
luna.isola
luna.isola il 06/11/09 alle 20:08 via WEB
Evocare il male estremo per sconfiggere qualunque altro male, è esattamente come scatenare dall'istinto il forte attaccamento alla vita e alla sopravvivenza. Gli "anticorpi" contro ogni ogni "abbassamento di forza di reazione" Si... lo penso anch'io che evocare la morte non sia "atto convinto", ma una forma di "autoinganno" (pericoloso... anche i giochi a volte lo sono) MCM
 
monik.md
monik.md il 07/11/09 alle 17:57 via WEB
testato sulla mia pelle ... ho giocato alla roulette russa con la mia vita ... per comprendere che vale la pena vivere ed ora desidero solo questo : V.I.V.E.R.E. . Monik
 
greta.rossogeranio
greta.rossogeranio il 09/11/09 alle 09:42 via WEB
Il piacere del "suicidio" va ricondotto non al racapricciante compito di annullarsi, ma alle reazioni che gli altri avrebbero di tale atto. Finirsi significherebbe essere troppo morti per ricavarne il piacere del melodramma della scomparsa. L'equazione di Eraclito scrive chiaro: pensiero & combattimento.
 
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- C.G. Jung
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Quando uno ha avuto una volta la fortuna di amare intensamente, passa la vita a cercare di nuovo quell'ardore e quella luce.

- A. Camus -



Il serpente aveva appena guardato quella venerabile immagine quando il re prese a parlare e domandò: «Da dove vieni?». «Dai crepacci in cui abita l'oro» rispose il serpente. «Che cosa è più stupendo dell'oro?» domandò il re. «La luce» rispose il serpente. «Che cosa è più vivificante della luce?» domandò il primo. «Il dialogo» rispose il secondo.

- Goethe -


Quando devi scegliere tra due cammini, chiediti quale abbia un cuore. Chi sceglie il cammino del cuore non sbaglia mai.
- Popol Vuh -

 

Chiunque prende la strada sicura è come se fosse morto.

- C.G. Jung -

 

Nel coltivare se stessi non esiste la parola "fine". Chi si ritiene completo, in realtà, ha voltato le spalle alla Via.

- Yamamoto Tsunetomo -


La vita, per compiersi, ha bisogno non della perfezione ma della completezza. Di questa fa parte "la spina nella carne", la tolleranza all'imperfezione, senza la quale non c'è né progresso né ascesa.

- C. G. Jung -


Un uomo che dubiti del suo proprio amore può, o meglio deve dubitare di qualsiasi altra cosa meno importante.

- S. Freud -

 

Io sono, più di ogni altra cosa, quel che non sono riuscito a compiere. La più vera delle vite che indosso, come un fascio di serpenti annodato a un'estremità, è la vita non vissuta. Sono un uomo che ha vissuto immensamente. E che nella stessa misura non ha vissuto.

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Tutto ciò che teniamo dentro di noi senza viverlo cresce contro di noi.

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- Julio Cortàzar -

 

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