Creato da Truemetalblood il 26/06/2014

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Power. Al massimo

Post n°51 pubblicato il 09 Settembre 2014 da Truemetalblood

 

La famosa power metal band  britannica DragonForce è tornata per presentare a noi il suo sesto album “Maximum Overload”. Dopo il precedente “The Power Within” - un album fatto di luce e oscurità – tutti noi aspettavamo con la curiosità questo nuovo lavoro. Come sempre il sound dei DragonForce si riconosce subito. Con il “Maximum Overload” ci aspettano dieci canzoni (e nell'edizione speciale ci sono anche sei bonus-track!!!) - cinquanta minuti di power metal britannico ad una velocità infernale. Ad aprire il nuovo disco è stato scelto “The Game” - il brano carico di una forza impressionante. “...Through the dark nights and cold days while time marches on...” andiamo avanti con la canzone“Tomorrow's Kings” che con il suo riffing classico ricorda tutta la scuola tedesca e particolarmente gli Helloween. Nella successiva “No More” si scatena tutta la forza dello spirito dei DragonForce. Nel brano vikingo “Three Hammers” i britannici tirano fuori i pezzi molto originali e il thrash violento. “Symphony Of The Night” insieme alla “The Sun Is Dead” sono le canzoni più belle del “Maximum Overload”, sono quelle che colpiscono di più al primo ascolto. Il disco si chiude con la cover della famosa “Ring Of Fire” di Johnny Cash. Rispetto all'originale la “Ring Of Fire” dei DragonForce è irriconoscibile ma è una cover riuscita decisamente bene. Sperimentando, mescolando thrash, power e progressive i DragonForce nel bene e nel male rimangono fedeli al loro stile. Per sempre. Anche quando scelgono di far credere a tutti noi che i DragonForce non sono più i DragonForce. dragonforce

 
 
 

Il canto dell'abisso

Post n°50 pubblicato il 18 Agosto 2014 da Truemetalblood

 

Parliamo della morte, della depressione, della solitudine e dell'eternità. Parliamo dei Mournful Congregation e il loro nuovo album Concrescence of the Sophia. I Mournful Congregation sono davvero bravi nel creare un'atmosfera molto cupa e malinconica. Il loro funeral doom porta l'ascoltatore in una valle tenebrosa priva di ogni speranza e sensazione di vita. Il nuovo lavoro è composto da due canzoni. L'opener “Concrescence of The Sophia” con i canti e incantesimi richiama alla mente un mondo antico molto oscuro e vi dà una certa sensazione di tranquillità. Lentamente la musica prosegue il suo corso, le chitarre e la voce mantengono la cupa e lunga melodia tra il sogno e la realtà. La seconda (più breve) canzone “Silence Of The Passed” è molto simile a “Concrescence of The Sophia”, la sua melodia di chitarra solista continua a creare un senso di disperazione totale che sembra quasi di sentire i sospiri delle anime tormentate nell'abisso. I Mournful Congregation sono i maestri nel genere e come sempre ogni loro album accontenta tutti i fans del funeral doom.

i mournful congregation

 
 
 

Amaranthe: alla conquista del mondo con “MASSIVE ADDICTIVE”

Post n°49 pubblicato il 08 Agosto 2014 da Truemetalblood

 

Gli svedesi Amaranthe conosciuti per il melodic power metal con elementi dell’EDM continuano ad esplorare un ventaglio di dinamiche varie. 21 ottobre la band pubblicherà il terzo album MASSIVE ADDICTIVE”. L'album è stato realizzato agli Hansen Studios di Ribe, Danimarca con Jacob Hansen (famoso produttore che ha lavorato con band del calibro di Aborted, Heaven Shall Burn ecc…). Gli Amaranthe sono formati nel 2009 a Göteborg – la città svedese ben conosciuta per chi segue il metal scandinavo. All'inizio il gruppo, formato da membri appartenenti a varie metal band (la cantante Elize Ryd ha alle spalle un'esperienza nei tour dei Kamelot, il cantante Jake E. Berg ha operato nei Dream Evil, il chitarrista Olof Mörck ha suonato prima con i Dragonland e Morten Lowe Sorensen ha pestato sulla batteria nei Mercenary), si chiamava Avalanche, ma nel maggio 2009, a causa di problemi legali, fu costretta a cambiare nome in Amaranthe. Nel 2011 venne pubblicato il primo omonimo album che riuscì a entrare nelle classifiche svedesi e finlandesi, ottenendo ampi consensi dalla critica e dai fans. Il 13 marzo 2013 gli Amaranthe hanno pubblicato il loro secondo ben apprezzato album The Nexus. Che cosa ci proporrà questa volta la band svedese? Parlando del nuovo album il chitarrista Olof afferma: "MASSIVE ADDICTIVE” è un grosso passo avanti e contiene le nostre migliori composizioni di sempre. La stampa spesso ci chiede di descrivere un disco in tre parole. Questa volta la risposta è semplice: è MASSIVE, è ADDICTIVE, e cosa più importante è AMARANTHE !".

la band al completo

 
 
 

Anubis Gate: la confine tra power e progressive

Post n°48 pubblicato il 01 Agosto 2014 da Truemetalblood


Correva l'anno 1984 quando il chitarrista Jesper M. Jensen decide di fondare gli iniziali V-Axe insieme al suo amico cantante e bassista Henrik Feure. Prima essi formarono il Black Mercyful e poi i GraffSpee. Con questo nome registrarono alcuni demo. Nel  1987 cambiarono nome in Extreme Feedback ed entrarono nella band  Morten Sorensen alla batteria e  Kim Olesen alla chitarra. Tuttavia i membri proseguirono progetti personali fino al 2004 quando si riuniscono di nuovo sotto il nome Anubis Gate e con Torben Askholm alla voce, pubblicarono il primo album “Purification”. Nel 2005 dopo aver pubblicato il secondo disco “A Perfect Forever” Torben abbandonò la band e fu sostituito da Jacob Hansen. Dopo dieci anni di carriera la band danese ha cambiato non solo line-up ma anche il proprio sound. L'ultimo lavoro intitolato Horizons” ci fa capire che il power è stato definitivamente abbandonato e rimpiazzato con un progressive vigoroso. “Horizons” inizia con “Destined To Remember” - un brano espressivo e malinconico. Il seguente “Never Like This (A Dream)” con i riff macinati dalle due chitarre crea un'atmosfera oscura e misteriosa. Uno dei momenti più forti dell'album rappresenta la canzone “Hear My Call!” e poi l'atmosfera si cambia con l'arrivo di un brano dalla struttura molto complessa - “Airways”. Dopo la canzone della sonorità molto decisa “Revolution Come Undone” la band danese prosegue verso la bella “Beach Of Faith”. L'album si conclude con la psichedelica “Erasure” seguita dalla lunghissima suite A Dream Within a Dream”. Per capire meglio “Horizons” dovete lasciarvi guidare dalle proprie emozioni, dalle melodie colme di passione condotte dalla voce del bravo Henrik Fevre e dall'amore infinito per progressive metal.

anubis gate


 
 
 

Le profonde oscurità

Post n°42 pubblicato il 29 Luglio 2014 da Truemetalblood

 

Dopo tre anni di attesa gli americani Novembers Doom si sono presentati con il nuovo nono album “Bled White”. Dal 1989 la band di Chicago propone un doom-death metal melodico colmo di sonorità cupe e disperate. “Bled White”  è un album psicodrammatico che appassiona subito attraverso le melodie malinconiche. Lo spirito autunnale e una certa oscurità teatrale si presentano in ogni brano dell'album partendo dal primo track “Bled White”. Le canzoni più apprezzate saranno sicuramente “Heartfelt”, “The Grand Circle” e “Just Breathe”. L'incantevole “Clear”  insieme alla “The Memory Room”  sono perfettamente adatte ai momenti di tranquillità maniacale e lasciano nell’ascoltatore un senso di desolazione. “The Silent Dark”  è il brano conclusivo e più lungo del disco, pieno delle aperture melodiche in crescendo. I Novembers Doom ancora una volta hanno creato un'opera che ci propone un lungo (più di un'ora) viaggio nel profondo doom metal. “Bled White”  è un album decisamente dedicato a tutti noi che abbiamo deciso di scendere nell'abisso della nostra propria psiche.

novembers doom

 
 
 

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