Metropoli

Quant'e' difficile fare il politico, oggigiorno


Passata, da mesi, la sbornia elettorale, siamo pur sempre soggetti alle uscite pubbliche dei governanti (ed oppositori) nostrani. E mi viene da pensare che sia veramente difficile, ai limiti dell'umano, essere un politico oggi. A meno che non si abbia la fortuna di essere estremamente limitati. Perche' questa e' un'era mediatica, e parlare significa avere milioni di teste, piu' o meno senzienti, li' ad ascoltare. Il politico, uomo per natura scaltro e con le spalle ben piantate al muro, non s'avventura piu' lungo i pericolosi sentieri del ragionamento, non s'inerpica piu' sui pendii delle proprie riflessioni, non cerca piu' d'appassionare col pensiero politico. Ben sa che sarebbe controproducente. Piu' redditizio, per chi vive di consenso, e' volare il piu' possibile rasente terra, generalizzando, banalizzando, talvolta apertamente mentendo; nulla di cui scandalizzarsi: della menzogna in politica non interessano i contenuti, quanto piuttosto la forma con cui viene propinata.