Metropoli

Cristallizzazioni


Non e' un post serio, i miei fans sono autorizzati a skipparlo, se credono.                Talvolta mi rileggo e non sembro nemmeno io. Altre volte invece mi rendo conto che forse solo qui sono veramente io. Evanescente, hai detto bene cara amica... spesso hai un intuito eccezionale nello scegliere i termini. Ebbene questa mattina, in tutta la mia evanescenza, ho toccato col piede nudo il pavimento gelato che ancora non erano le 5 e 45. Come sempre non mi servono che due decimi di secondo per ricordarmi chi sono, dove sono, che cacchio ci faccio al mondo e dove (non) sto andando. Tiro fuori dall'armadio le mie push-up-bars (non parlo di reggiseni, anche se di aumenti di volume nella zona pettorale comunque si tratta...) e mi accingo a pompare (aiutatevi con l'immagine a lato per immaginarmi intento nell'operazione). Tutto questo alle 5 e 45. Consueti rituali mattutini, prima di venire accolto da una limpida alba, col sole che da est rischiara gradatamente, e le montagne che appaiono in tutta la loro maestosita', che sembra di poterle toccare allungando la mano. L'aria e' fredda, ma per nulla spiacevole. Sono solo sul binario, nei paesini come il mio non passano troppi treni. Mi volto istintivamente verso destra e non posso far a meno di guardare in quella direzione. Andro' a sud, come ogni giorno, ma con tutto me stesso desidererei dirigermi dalla parte opposta. Vorrei saltare su un treno diretto a nord, e non fermarmi se non per sopraggiunti limiti geografici del pianeta (questa bizzarra moderna teoria della sfericita' della Terra non mi ha ancora convinto pienamente...).