Metropoli

Nei fumi


Nelle notti d'estate le isole sembrano pianeti. Ciascuno di propria vita intriso. Mi erano così familiari quei vicoli, così lenti. Ed il tempo pareva fermarsi, per poi riprendere la corsa impazzita, alla faccia di chi ha sempre sostenuto fosse una costante! L'emozione di svoltare l'angolo senza sapere cosa vi sarà dall'altra parte. L'incoscienza nel lasciarsi andare, col "chi se ne frega" consapevole di chi certe cose le fa da troppi anni per averne timore. Quella notte, in particolare, l'aria era elettrica. Vedemmo le luci danzare, al largo. Io ero una nuvola. Niente mi avrebbe corrotto. Nemmeno i suoi occhi. Al massimo le sue labbra.