Metropoli

com.bat.ten.te


poche cose mi danno piacere quanto rileggere quel che scrivo. eterno ed inguaribile narcisista mi specchio in me stesso e ne traggo un piacere intimo, come se il resto del mondo fosse insignificante al confronto. seriamente inconcludente nei rapporti interpersonali, questa volta m'ero impegnato a che non fosse la solita bolla di sapone. a che le parole fossero di supporto all'azione, e le notti insonni cariche d'armonia fossero il preludio a futuri piaceri terreni. la realtà, così imprevedibile, mi colse ahimè impreparato. nessun rancore, nessun rimpianto. solo consapevolezza. un passo avanti: quel che s'aveva da dirsi s'è detto. non che questo sollevi più di tanto, ma coi ricordi dei silenzi è più difficile convivere.