Officine dell'anima

Post N° 53


Si dice che spesso tendiamo a ripensare al passato sempre e con piacere perchè del passato tendiamo a ricordare soltanto le cose positive e dimenticare invece quelle negative della nostra vita, e forse è vero.Ma che male c'è? Certo può esserci una distorsione dei nostri ricordi, ma le sensazioni quelle no, non sono distorte.E' solitamente ciò avviene quando si riascolta un brano, una canzone di anni fa, ad esempio ripenso - riferendomi agli anni '80, anni nei quali il sottoscritto era appena entrato nell'età della ragione - alle canzoni dei wham, a quelle degli spandau ballet, di phil collins, brani che a suo tempo erano ideali per ballare "i lenti".Si i lenti, quelli che una volta "servivano" per tirare fuori dall'empasse noi ragazzi di primo pelo e poter così per esempio invitare quella di turno che non riuscivamo a "catturare" (vista la timidezza) con un'approccio diretto.Allora bastava avere il coraggio di pronunciare la fatidica frase: "ti va di ballare?".Da quel punto, in caso di risposta negativa e nel modo in cui questa ci veniva posta, capivamo che forse non eravamo il suo ideale di uomo, in caso invece di risposta positiva la reazione poteva essere biunivoca, o iniziavamo a parlare per tutta la durata della canzone (ed oltre) o facevamo scena muta e come ebeti cercavamo di intuire le sue sensazione e se vi fossero le prerogative per un bacio alla francese.Allora dico, si sicuramente il passato non è stato (parafrasando appunto un famoso slogan degli anni '80) solo gli anni della Milano da bere, ma per ognuno di noi il passato conserva delle sensazioni che istintivamente, ogni qualvolta che ve ne è occasione riaffiorano e regalano (almeno personalmente) emozioni che sono rimaste intatte, cristallizzate nell'anima e nel cuore.E poco importa se, come tutti, vi sono stati dolori, delusioni e rammarichi, ciò che conta è che a resistere sono rimaste quelle belle emozioni che sicuramente mi rendono la persona che oggi sono, bella o brutta che sia, ma sicuramente migliore, perchè come dice il filosofo:" noi siamo il frutto del nostro vissuto, la somma delle nostre esperienze".